I mercati globali attendono i dati sull'inflazione mentre le banche centrali valutano le prossime mosse

I mercati globali attendono i dati sull'inflazione mentre le banche centrali valutano le prossime mosse

L'Eurozona è pronta a pubblicare la sua prima stima dell'inflazione per agosto mediante il report preliminare dell'indice dei prezzi al consumo (CPI), offrendo indizi in merito alla futura decisione della BCE sui tassi di interesse, attesa per settembre.

Anche negli Stati Uniti sarà pubblicata un'altra misura critica dell'inflazione, ossia la spesa per i consumi personali (PCE). Inoltre, sul versante aziendale, il gigante dell'intelligenza artificiale Nvidia dovrebbe comunicare i suoi risultati trimestrali sugli utili, in grado di fungere da guidance per l’intero settore (e, probabilmente, per gran parte del mercato azionario – non solo a stelle e strisce).

Questa settimana quindi si prevede che diverse pubblicazioni di dati economici influenti e relazioni sui profitti delle società plasmeranno l’andamento finanziario globale. Vediamo più nel dettaglio gli eventi chiave per ogni macroarea.

Europa

I dati flash sull'inflazione dell'Eurozona per agosto saranno al centro dell'attenzione nei prossimi giorni. Dopo una lettura dei prezzi al consumo ostinatamente elevata a luglio, questi dati sono cruciali per la Banca centrale europea, che sta attentamente valutando la sua prossima mossa sui tassi di interesse.

L'inflazione annuale è infatti salita al massimo degli ultimi sei mesi al 2,6% a luglio, con l'inflazione di base, escludendo voci volatili come cibo, energia, alcol e tabacco, che si è attestata al 2,9% anno su anno per il terzo mese consecutivo, in quanto le pressioni sui prezzi nei servizi sono persistite.

Il consenso suggerisce che l'inflazione si raffredderà rapidamente al 2,2% ad agosto, rafforzando le aspettative che la BCE continui a tagliare i tassi di interesse per il resto dell'anno.

In aggiunta, le principali economie, tra cui Germania, Italia e Francia, pubblicheranno anche i loro dati flash CPI per agosto. I dati recenti hanno mostrato che l'inflazione in Germania e Francia è salita rispettivamente al 2,3% e al 2,2% a luglio, mentre i prezzi al consumo in Italia sono balzati al massimo degli ultimi quattro mesi all’1,3%, rispetto allo 0,8% del mese precedente.

Secondo il consenso, l'inflazione in Francia potrebbe aumentare ulteriormente a causa delle Olimpiadi di Parigi, mentre l'indice dei prezzi al consumo tedesco potrebbe attenuarsi ad agosto.

Inoltre, Berlino pubblicherà i suoi dati finali sul PIL, che dovrebbero confermare una leggera contrazione dello 0,1% nel secondo trimestre. Anche Parigi dovrebbe pubblicare il suo PIL preliminare per il secondo trimestre, con aspettative che il tasso di crescita rimarrà allo 0,3% trimestre su trimestre. Tuttavia, la Banca di Francia ha indicato che i Giochi Olimpici recentemente conclusi potrebbero aumentare la crescita economica fino allo 0,25% nel terzo trimestre.

Stati Uniti

L'attenzione del mercato qui sarà sui dati riguardanti la spesa per consumi personali (PCE) di luglio, la cui pubblicazione è prevista per questa settimana ed è considerata l'indicatore di inflazione preferito dalla Federal Reserve.

Il PCE è sceso al 2,5% anno su anno a giugno, in calo rispetto al 2,6% del mese precedente, con un modesto aumento dello 0,1% mese su mese, a indicare che le pressioni inflazionistiche si stanno allentando negli Stati Uniti.

Anche la pubblicazione annuale dell'indice dei prezzi al consumo (CPI) all'inizio del mese ha mostrato segnali di raffreddamento dell'inflazione, rafforzando le aspettative che la Fed avvierà un ciclo di tagli dei tassi a settembre.

Gli Stati Uniti pubblicheranno anche i dati preliminari del PIL per il secondo trimestre, che rappresentano la seconda stima dell'US Bureau of Economic Analysis.

La lettura anticipata ha indicato che la crescita economica è accelerata al 2,8% nel secondo trimestre, rispetto all'1,3% del trimestre precedente. Questi dati suggeriscono che la più grande economia mondiale potrebbe ottenere un atterraggio morbido (il famigerato “soft landing”) dopo il ciclo di aumento dei tassi visto negli ultimi due anni.

Dal lato aziendale, Nvidia, il più grande produttore di chip AI al mondo, è pronta a pubblicare i suoi risultati sugli utili per il trimestre di luglio.

L'azienda è stata la più grande beneficiaria del boom dell'intelligenza artificiale e i ricavi delle vendite dei suoi data center saranno attentamente esaminati dagli investitori per giustificare la sua (alta) valutazione di mercato. Gli utili per azione sono previsti a $ 2,69 (€ 2,42), rappresentando un aumento del 107% rispetto allo stesso trimestre dell'anno scorso.

Come già accennato, i risultati del colosso tech sono in grado di influenzare le aspettative future di tutto il settore: un report inferiore alle attese potrebbe avere per l’appunto conseguenze negative a cascata anche sugli altri titoli tecnologici e, data l’ingente capitalizzazione di mercato, anche sul resto dell’indice.

Asia Pacifico

In Asia, l'attenzione sarà focalizzata sui PMI manifatturieri e non manifatturieri della Cina per il mese corrente. I recenti dati economici cinesi non sono stati incoraggianti, indicando una crescita economica che stenta a riprendersi.

Infatti, l'attività manifatturiera si è contratta per il terzo mese consecutivo e la crescita delle esportazioni è rallentata al 7% a luglio (in calo dall'8,6% del mese precedente), mentre il PMI non manifatturiero è cresciuto al ritmo più lento da novembre 2023.

D’altro canto, l'Australia è pronta a pubblicare i suoi dati CPI mensili per luglio, un indicatore economico cruciale per la decisione sui tassi della Reserve Bank of Australia che si terrà a settembre.

Le previsioni consensuali suggeriscono che l'inflazione scenderà al 3,6% anno su anno a luglio, in calo dal 3,8% del mese precedente. Tuttavia, si prevede che questo livello rimarrà ben al di sopra dell'obiettivo della RBA del 2%.

Ancora una volta l’osservato speciale sarà però il Paese del Sol Levante: i dati CPI core del Giappone per luglio saranno attentamente monitorati come un indicatore chiave della direzione politica della Bank of Japan. Si prevede che i dati rimarranno stabili al 2,1% anno su anno, lo stesso livello del mese precedente. La banca centrale giapponese ha avviato una politica monetaria restrittiva, aumentando il costo del denaro per la prima volta a marzo scorso e ponendo così fine alla politica dei tassi di interesse negativi, in ​​vigore dal 2016.

Anche a luglio, la banca ha proseguito ad incrementare il tasso di riferimento, fattore che ha scatenato il sell-off globale sui mercati il 5 agosto scorso (in larga parte dovuto alla chiusura dei carry trade). Al recente simposio di Jackson Hole, il presidente della Bank of Japan Kazo Ueda ha tuttavia dichiarato che non saranno intraprese ulteriori misure restrittive in caso di volatilità dei mercati, onde scongiurare il pericolo di crolli improvvisi come quello di inizio mese.

Disclaimer: Il presente articolo ha un puro scopo informativo e non costituisce raccomandazione di investimento. Tutti i diritti riservati.

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