I mercati azionari hanno aperto in netto ribasso poiché il sentimento di avversione al rischio ha continuato a prevalere dopo le intense vendite nella sessione asiatica di oggi, anche alla luce dei crescenti timori di recessione globale. I futures Euro Stoxx 50 sono scesi dell'1,57%, i futures FTSE 100 hanno perso l'1,04%, i futures DAX sono scivolati dell'1,5% e il CAC 40 è crollato dell'1,62%. Tuttavia, l'euro si è rafforzato rispetto alla maggior parte delle altre valute principali, con EUR/USD in rialzo del 2% da venerdì scorso, in quanto viene ancora visto come una valuta tendenzialmente sicura.
I mercati azionari giapponesi hanno nuovamente registrato cali significativi, con una contrazione fino al 12% nella giornata odierna (sperimentando la perdita più brusca dal 1987) estendendo le intense vendite, susseguitesi all'aumento dei tassi della Banca del Giappone la scorsa settimana – che per contro ha determinato il rafforzamento dello yen giapponese, salito al suo livello più alto dal 3 gennaio.
I mercati stanno vivendo vendite dettate da prese di profitto e dal panico innescato dai dati economici attenuati negli Stati Uniti, con la Federal Reserve (Fed) rimasta riluttante ad abbassare i tassi di interesse. Gli investitori temono che la banca centrale statunitense possa essere stata troppo lenta nell'allentare la sua politica monetaria, al fine di evitare una recessione economica. A Wall Street, i tre future di riferimento sono nettamente in ribasso, indicando un ulteriore calo quando i mercati statunitensi apriranno oggi. In particolare, i future Nasdaq ad alta intensità tecnologica sono crollati del 5%.
Gli asset rifugio, tra cui oro, yen giapponese, euro e titoli di Stato, sono saliti con gli gli investitori si sono riversati in destinazioni più sicure. Inoltre, l'indicatore della paura, il CBOE Volatility Index (VIX), è salito del 26% a oltre 23, il livello più alto registrato da marzo 2023.
Il crollo del mercato giapponese si riversa a livello globale
I due indici di riferimento giapponesi, il Nikkei 225 e il Topix, sono crollati di oltre il 10%, spingendo entrambi in territorio di mercato ribassista, definito da un calo del 20% rispetto ai massimi recenti. Questo crollo del mercato è seguito agli aumenti dei tassi della Banca del Giappone (BOJ) e alle ulteriori misure per smantellare il programma di acquisto di obbligazioni (il cosiddetto quantitave tightening). Le misure hanno portato a un apprezzamento significativo dello yen giapponese poiché il carry trade dello yen rispetto ad altre valute sono stati invertiti.
Inoltre, l'aumento dei tassi di interesse ha suscitato preoccupazioni sul fatto che le aziende in Giappone, molte delle quali hanno elevati livelli di debito, potrebbero avere difficoltà a sostenere le proprie attività e a rimborsare i prestiti ricevuti. Gli investitori hanno così venduto le loro partecipazioni nei mercati azionari e convertito i loro contanti in yen, prevedendo rendimenti più elevati derivanti dall'aumento dei tassi di interesse.
Lo yen si è rafforzato del 7% rispetto all'USD, raggiungendo il livello più alto da gennaio, con il tasso di cambio USD/JPY in calo da 154 a soli 142,66 alle 7:40 CEST.
Le vendite del mercato azionario in Giappone hanno avuto ripercussioni su altri mercati regionali a causa delle consistenti partecipazioni all'estero del governo giapponese, in particolare a Wall Street.
Riduzione dei rendimenti dei titoli di Stato, picco dell'oro, caduta del Bitcoin
I rendimenti dei titoli di Stato globali sono diminuiti drasticamente a causa del prevalente sentimento di avversione al rischio, poiché le obbligazioni sono solitamente considerate un rifugio sicuro durante i periodi di crisi (i rendimenti obbligazionari si muovono inversamente ai loro prezzi, specialmente in questi casi). L'indicatore principale, il rendimento dei titoli del Tesoro USA a 10 anni, è crollato al 3,75%, il livello più basso da giugno 2023. In Asia, il rendimento dei titoli di Stato giapponesi a 10 anni è sceso di 14 punti base a un minimo di quattro mesi dello 0,8%. I principali titoli di Stato europei potrebbero affrontare un andamento simile, con i bund tedeschi e i prezzi dei titoli di Stato britannici che potrebbero vedere una pressione al rialzo.
I prezzi dell'oro sono saliti quasi a un massimo storico, poiché il metallo prezioso è considerato il bene rifugio per eccellenza. I future sull'oro al Comex sono saliti dello 0,73% a $ 2.487 (€ 2.275) l'oncia, a solo lo 0,7% in meno dal massimo storico registrato a luglio.
Infine, il Bitcoin è stato venduto, riflettendo il suo status di asset più rischioso. La più grande criptovaluta ha perso il 18% da venerdì, raggiungendo $ 53.400 (€ 49.043) alle 7:40 CEST.
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