Alcune domande e risposte utili a chiarire eventuali dubbi.

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1) Perché dovrei rivolgermi ad un consulente finanziario autonomo (indipendente) se ho già il consulente di banca?

Per un semplice motivo: per definizione, il consulente indipendente non ha alcun conflitto di interesse; quindi, è libero di consigliarti solo ciò che ritiene più adeguato e più conveniente per la tua situazione personale. Richiedere anche solo un’analisi di portafoglio o una consulenza indipendente per investimenti, potrebbe davvero esserti utile e farti risparmiare notevoli somme in futuro.

2) Come si instaura il rapporto con il consulente finanziario autonomo?

Dopo un primo contatto telefonico o via mail, si organizza un incontro gratuito in presenza o a distanza nel quale vengono attentamente ascoltate le tue esigenze e le tue richieste. Alla fine di questo appuntamento, viene formulato un preventivo di parcella sulla base di quanto discusso. Se accettato, si procede con la firma del contratto di consulenza.

3) Cosa succede dopo la firma del contratto con il consulente finanziario autonomo?

Il consulente si rende disponibile di persona, telefonicamente o via e-mail per qualsiasi richiesta espressa dal proprio Cliente, in accordo ai servizi scelti. Inoltre, viene effettuata una rendicontazione periodica a cadenze prefissate (o quando necessario), tramite un report dettagliato, in merito alla situazione finanziaria e patrimoniale complessiva.

4) Com’è remunerato il consulente finanziario autonomo?

Non essendo appartenente ad alcuna banca o rete, egli non percepisce nessuna commissione, incentivo o provvigione da qualsivoglia intermediario; viene infatti pagato solo a parcella dal proprio Cliente.

5) Che importo ha la parcella e come viene calcolata?

La parcella, che può essere una tantum oppure fissa ed annuale (con pagamento prestabilito), viene calcolata in base a diversi parametri, tra cui: la dimensione del patrimonio, la complessità della situazione finanziaria e le tipologie di servizi scelti. Si effettua sempre un preventivo personalizzato in modo da prospettare in maniera trasparente ed immediata i costi a carico del Cliente.

6) Quali servizi professionali sono offerti dal consulente finanziario autonomo?

I servizi professionali e personalizzati disponibili per il Cliente sono principalmente cinque (tutti svolti in maniera indipendente): l’analisi di portafoglio, la consulenza per investimenti, la pianificazione assicurativa, la pianificazione previdenziale e infine la pianificazione finanziaria (il servizio più completo che racchiude al suo interno tutti i precedenti, comprendendo anche tematiche fiscali, immobiliari e successorie). A parte quest’ultimo, erogabile solo in via continuativa, gli altri quattro possono essere richiesti anche singolarmente ed occasionalmente.

7) Il consulente finanziario autonomo effettua operazioni sul mio patrimonio?

Assolutamente no: il consulente non può, per legge, eseguire direttamente alcuna operazione in quanto è vietata l’acquisizione, anche temporanea, di valori di pertinenza di terzi. Il consulente effettua invece raccomandazioni personalizzate di investimento, che sono poi realizzate in pratica dal Cliente stesso (ovviamente viene offerto, se richiesto, tutto il supporto necessario in tale fase).

8) Per usufruire dei servizi del consulente finanziario autonomo è necessario cambiare banca?

No, non è richiesto in quanto il Cliente è libero di continuare ad utilizzare la propria banca. In ogni caso il consulente può consigliare, se necessario, il passaggio verso un intermediario più conveniente (per esempio caratterizzato da minori costi, ma con la medesima o superiore solidità patrimoniale); ma ovviamente rimane comunque un consiglio e non un obbligo.

9) Se abito in un’altra città, posso comunque usufruire del consulente finanziario autonomo?

Certamente: grazie all’uso di specifici software legalmente riconosciuti, è offerto un servizio di consulenza indipendente su tutto il territorio nazionale e all'Estero, che avviene online a distanza in ambienti crittografati per garantire la massima privacy e la protezione dei dati personali.

10) Che tipo di controlli sono effettuati sul consulente finanziario autonomo?

Molti e da parte di diversi enti, in primis l’OCF (Organismo di vigilanza e tenuta dell'albo unico dei Consulenti Finanziari): è prevista una normativa molto stringente sia per l’accesso alla professione che per il mantenimento dello status di consulente finanziario autonomo. Inoltre, tra i vari adempimenti, è obbligatorio frequentare corsi di aggiornamento annuali (con esame finale), inviare ogni trimestre degli indicatori peculiari inerenti lo svolgimento della propria attività e aderire all’ACF (Arbitro Controversie Finanziarie). In più, personalmente sono iscritto all’associazione nazionale di categoria NAFOP -Associazione dei consulenti finanziari autonomi (indipendenti). Un ulteriore controllo è poi effettuato dalla CONSOB. Tutto ciò è volto a garantire un’ottimale tutela del proprio Cliente.

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