Il raffreddamento dell'inflazione in Europa e l'indebolimento dei dati USA alimentano il rally del mercato azionario

Il raffreddamento dell'inflazione in Europa e l'indebolimento dei dati USA alimentano il rally del mercato azionario

Il raffreddamento dell'inflazione in Europa e l'indebolimento dei dati economici USA hanno accresciuto le aspettative di tagli dei tassi da parte delle banche centrali, alimentando un rally del mercato azionario su entrambe le sponde dell'Atlantico, sebbene su quella europea le parole della Presidente Lagarde di martedì abbiano comportato il giorno precedente un’oscillazione negativa.

I rendimenti dei titoli di Stato globali sono scesi per via della riduzione dell'inflazione della zona euro nonché per l'indebolimento dei dati economici USA mostrati ieri. Il calo dei rendimenti obbligazionari riflette le crescenti aspettative delle banche centrali di voler abbassare i tassi di interesse, contemporaneamente spingendo i mercati azionari sia UE che statunitensi verso l’alto. La sovraperformance è stata particolarmente evidente nel settore minerario e petrolifero a causa di un'impennata dei prezzi delle materie prime, stimolata da un dollaro USA indebolito. Anche le azioni tecnologiche hanno registrato una forte performance, trainate dalla frenesia che gravita intorno al mondo dell'intelligenza artificiale.

I mercati azionari europei e l'euro sperimentano una ripresa

I mercati azionari in tutta Europa hanno registrato un ampio rimbalzo ieri, con l'Euro Stoxx 600 in rialzo dello 0,74%, il DAX in salita dell'1,19%, il CAC 40 in rialzo dell'1,24% e il FTSE in rialzo dello 0,61%. L'indice dei prezzi al consumo mensile flash nell'area euro, stimato da Eurostat, si è raffreddato al 2,5% a giugno dal 2,6% del mese precedente. Nel frattempo, l'inflazione di fondo, escludendo cibo ed energia, è leggermente salita al 2,9% dal 2,8% di maggio.

Sebbene la lettura dell'inflazione potrebbe non essere abbastanza convincente da indurre la BCE a effettuare il secondo taglio dei tassi già questo mese, i trader obbligazionari prevedono comunque ulteriori riduzioni nel corso dell’anno. I rendimenti dei titoli di Stato sono in effetti diminuiti nelle principali economie, aumentando il sentiment di propensione al rischio in tutto il continente.

Nel frattempo, il mercato azionario francese ha continuato a salire, in seguito alle previsioni circolanti con crescente forza riguardo al raggiungimento di un governo di ampie intese, supportato anche dai tecnici, piuttosto che di una maggioranza netta del partito di Marine Le Pen. Il rendimento dei titoli di Stato francesi a 10 anni è sceso per il secondo giorno consecutivo, in calo di 7 punti base, (-0,07%) attestandosi al 3,25%. Il CAC 40 è salito del 2% dal minimo della settimana per chiudere a 7.632 mercoledì.

Anche i mercati del Regno Unito sono saliti in vista delle elezioni generali che si terranno oggi. I migliori sono stati quelli dei grandi titoli minerari, come Rio Tinto, Glencore e Anglo American, in rialzo rispettivamente del 3,08%, 2,31% e 1,23% alla Borsa di Londra.

L'euro si è rafforzato rispetto al dollaro USA al suo livello più alto in quasi un mese, raggiungendo poco meno di 1,08, mentre il dollaro si è indebolito dopo la pubblicazione dei verbali della riunione di giugno della Federal Reserve (Fed).

Da un punto di vista tecnico, i principali indici di riferimento europei hanno mostrato segnali di un modello bottom-up, indicando che gli investitori potrebbero aver guardato oltre le recenti incertezze politiche. I mercati azionari sembrano assorbire i rischi associati alle elezioni francesi e riconcentrarsi sui fattori economici.

Wall Street raggiunge un nuovo massimo dopo i verbali della riunione della Fed

I mercati azionari statunitensi hanno raggiunto nuovi massimi prima della festa dell'Indipendenza. L'S&P 500 è salito dello 0,51% a 5.537,02, mentre l'indice Nasdaq, fortemente tecnologico, è salito dello 0,88% a 18.188,30. Il rally è stato guidato principalmente da un calo dei rendimenti dei titoli di Stato in seguito alla pubblicazione dei verbali della riunione della Fed e dall'indebolimento dei dati economici statunitensi, che hanno rafforzato le aspettative che la banca centrale possa attuare più di un taglio dei tassi quest'anno. Secondo lo strumento CME FedWatch, la Fed dovrebbe abbassare i tassi di interesse a settembre e a dicembre, nonostante un solo taglio previsto dalla Fed stessa lo scorso giugno.

Il rapporto ADP sulle buste paga non agricole ha indicato che il paese ha creato meno posti di lavoro del previsto e, nel frattempo, il PMI dei servizi statunitensi si è inaspettatamente contratto in modo deciso il mese passato. Se è vero che i verbali della riunione della Fed hanno rivelato che la banca centrale ha bisogno di più prove del ritorno dell'inflazione statunitense al 2% prima di prendere in considerazione un taglio dei tassi, è altrettanto vero che i funzionari della banca centrale hanno mostrato divisioni tra loro in merito alla durata del mantenimento di alti tassi di interesse. Per questo, il comitato ha osservato che i rischi da correre per il raggiungimento dei proprio obiettivi in termini di occupazione e di inflazione stanno sempre più divenendo bilanciati.

Quindi, sia i mercati azionari europei che Wall Street potrebbero mantenere il loro slancio al rialzo sulla scia delle crescenti aspettative per le banche centrali di intraprendere un ciclo di tagli dei tassi quest'anno. Eppure, le incertezze politiche in Francia e nel Regno Unito potrebbero moderare il rally, causando potenzialmente una sottoperformance dei mercati europei rispetto alle loro controparti statunitensi.

Come del resto è noto, sul breve termine lo stock market è molto sensibile a fattori esterni, piuttosto che ai dati economici delle società quotate.

Disclaimer: Il presente articolo ha un puro scopo informativo e non costituisce raccomandazione di investimento. Tutti i diritti riservati.

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