I mercati azionari globali hanno avuto una chiusura settimanale positiva dopo la forte riduzione del costo del denaro ad opera della banca centrale statunitense, che ha stimolato l'ottimismo sull'allentamento della liquidità circolante. Per contro, la retorica aggressiva della Banca d'Inghilterra ha mantenuto la sterlina al massimo degli ultimi due anni e mezzo.
I titoli più esposti a livelli di debito elevati, in particolare nel settore tecnologico e tra le società a piccola capitalizzazione, hanno continuato a sovraperformare. Nel frattempo, il dollaro USA ha continuato a indebolirsi, a vantaggio dei prezzi delle materie prime.
L'oro ha raggiunto un nuovo massimo, mentre il petrolio greggio ha registrato un rimbalzo notevole, insieme ai guadagni di argento e rame. Anche le criptovalute hanno seguito questa tendenza, con Bitcoin che è salito al massimo delle ultime tre settimane.
Europa
I principali indici di riferimento hanno chiuso la settimana in rialzo, sostenuti dal crescente sentiment di propensione al rischio. L'Euro Stoxx 600 è salito dell'1,7%, il DAX dell'1,62%, il CAC 40 è avanzato del 2,01%, il FTSE 100 è aumentato dello 0,67% e il FTSE MIB dello 0,58%.
Rispecchiando la tendenza di Wall Street, il settore tecnologico europeo ha registrato forti guadagni in risposta al taglio dei tassi della Fed, portando ad una ottava piuttosto positiva per i principali titoli del Vecchio Continente.
Le azioni ASML sono balzate del 4,6%, mentre SAP è salita del 3,27% giovedì. Negli ultimi cinque giorni di negoziazione, i due titoli hanno registrato incrementi rispettivamente del 3% e del 4,1%.
Anche i titoli minerari ed energetici hanno sovraperformato grazie ai prezzi elevati delle materie prime, con Rio Tinto in rialzo dell'1,34%, le azioni Glencore in aumento del 4,55%, Anglo American in salita del 7,89%, Shell del 2,41% e BP in incremento del 3,24% rispetto alla scorsa settimana.
I titoli dei beni di consumo hanno fatto un “ritorno al guadagno”, poiché un contesto di tassi di interesse più bassi tende ad aumentare il potere d’acquisto. LVMH è salita del 3%, nonostante una performance piatta per la settimana. Hermès è rimasta la migliore azione di beni di consumo di lusso, portando a casa un buon +3,21% negli ultimi cinque giorni di negoziazione.
Al contrario, il settore farmaceutico ha sottoperformato, poiché i titoli difensivi hanno perso il loro appeal in mezzo al sentimento di propensione al rischio. Novo Nordisk è scesa del 2,25%, le azioni AstraZeneca sono crollate del 4,05% e GSK è scivolata del 5,41% nello stesso periodo.
Il titolo Commerzbank ha raggiunto il massimo degli ultimi 12 anni prima di un leggero calo, in seguito alla notizia che l’intermediario italiano UniCredit stia cercando di aumentare le proprie partecipazioni nella banca tedesca fino al 30%. Bloomberg ha riferito che il governo tedesco ha avviato un'indagine interna sulla banca, che ha già consentito a UniCredit di acquisire una quota del 9% solo una settimana fa.
Sul fronte economico, l'inflazione dell'Eurozona è stata confermata al 2,2%, avvicinandosi al livello obiettivo della Banca centrale europea del 2%, il che potrebbe incoraggiare ulteriori tagli dei tassi.
Tuttavia, il sentiment economico tedesco ZEW ha registrato un calo significativo a settembre, suggerendo un peggioramento delle prospettive economiche, mentre le speranze di ripresa svaniscono, specie sul breve termine.
Nel Regno Unito, i prezzi al consumo sono aumentati del 2,2% ad agosto, invariati rispetto a luglio ma in ripresa rispetto ai due mesi precedenti.
Questi dati coincidono con la decisione della Banca d'Inghilterra di mantenere invariato il tasso di interesse al 5%, in contrasto con l'aggressivo taglio dei tassi della Fed, facendo così salire la sterlina rispetto al dollaro USA al suo livello più alto da marzo 2022.
Wall Street
I mercati azionari statunitensi hanno continuato a riprendersi mentre la Federal Reserve ha avviato il suo ciclo di allentamento con un taglio dei tassi “jumbo” dello 0,5%.
Negli ultimi cinque giorni di negoziazione, il Dow Jones Industrial Average è salito dell'1,53%, l'S&P 500 dell'1,56% e il Nasdaq Composite è avanzato dell'1,87%. In particolare, l'indice Russell 2000 a bassa capitalizzazione è balzato del 3,22%, sovraperformando i mercati più ampi.
Questo aumento può essere attribuito al fatto che le società a bassa capitalizzazione sono in genere più esposte a livelli di debito più elevati, beneficiando quindi di un contesto di bassi tassi di interesse.
A livello settoriale, otto settori su undici hanno registrato guadagni settimanali, con l'energia in testa, in crescita del 5,21%, seguita da telecomunicazioni, industria e materiali, tutti in crescita di oltre il 3%.
Tuttavia, i settori dei beni di consumo di base, immobiliare e sanitario sono rimasti indietro, il che suggerisce che gli investitori hanno riequilibrato le loro posizioni dopo il taglio dei tassi della Fed. I fondi sono passati da precedenti risultati migliori a performance peggiori.
Gli aggressivi tagli dei tassi della Fed hanno indicato un senso di urgenza nel ridurre rapidamente i tassi di interesse per evitare una recessione economica, oppure forse hanno solo significato una presa di coscienza da parte della banca centrale circa la necessità di abbassare il costo del denaro per dare ossigeno al tessuto imprenditoriale (ricco e resiliente) USA. Solo il tempo ci darà la risposta definitiva.
Comunque sia, il rallentamento del mercato del lavoro rimane la preoccupazione principale, poiché il comitato ha aumentato la sua proiezione mediana per il tasso di disoccupazione al 4,4% entro la fine dell'anno, rispetto al 4% precedentemente previsto.
Nella sua dichiarazione post-riunione, la Fed ha indicato che i rischi per l'occupazione e l'inflazione sono ora più o meno bilanciati e ha ribadito il suo forte impegno a sostenere la massima occupazione.
Asia Pacifico
Anche i mercati dell'Asia-Pacifico hanno mostrato un andamento positivo per la settimana, rispecchiando la tendenza globale. Il Nikkei 225 giapponese è balzato del 2% venerdì dopo che la Banca del Giappone (BoJ) ha mantenuto il suo tasso di riferimento e ha segnalato che non ci sono piani immediati per aumenti dei tassi.
Questa posizione accomodante è stata più rilassata del previsto, alimentando ulteriormente il sentimento di rischio in tutta la regione. La BoJ ha altresì aggiunto di dover monitorare le condizioni di mercato e l'impatto delle sue politiche sull'economia.
L'ASX 200 australiano ha raggiunto un nuovo massimo storico, guidato da un rimbalzo delle azioni minerarie e da un ampio rally nei principali titoli bancari.
Infine, la Banca Popolare Cinese ha mantenuto i suoi tassi di riferimento, il tasso di interesse primario sui prestiti (LPR) a 1 e 5 anni, invariati rispettivamente al 3,35% e al 3,85%. L'indice Hang Seng è salito di oltre il 5% questa settimana dopo l'impegno della PBOC di rafforzare il sostegno all'economia.
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