I mercati azionari globali hanno chiuso la settimana con una nota positiva in seguito alle elezioni statunitensi e alle attese misure di stimolo aggiuntive della Cina. Eppure, i benchmark europei hanno sottoperformato i competitor globali a causa di preoccupazioni economiche e instabilità politica.
In effetti, nonostante un ampio rimbalzo dei titoli del Vecchio Continente realizzatosi giovedì, i principali benchmark sono rimasti sotto pressione dopo la vittoria di Trump alle elezioni statunitensi su base settimanale.
L'indice paneuropeo Stoxx 600 è rimasto invariato per la settimana, in contrasto con un aumento del 4,3% nell'S&P 500 e un rally del 5,6% nell'A50 cinese. Questa sottoperformance ha sottolineato la fragilità dell'economia europea in risposta a fattori esterni. I dazi promessi da Trump hanno sicuramente spaventato i mercati UE, con le incertezze politiche della Germania che hanno aggravato la pressione al ribasso.
Europa
La settimana è stata oscurata dalle elezioni statunitensi, che hanno catturato la gran parte dell’attenzione degli investitori, con i mercati europei hanno ampiamente reagito alla vittoria dei Repubblicani. In ogni caso, altri eventi hanno avuto un peso in ambito finanziario.
In primis, i dati economici hanno fornito alcuni spunti incoraggianti sulla traiettoria economica dell'eurozona. Gli indici PMI dei servizi e PMI manifatturieri finali di ottobre sono stati entrambi rivisti al rialzo, sebbene l'attività commerciale nel settore manifatturiero sia rimasta contratta.
In particolare, la Germania ha registrato miglioramenti in entrambi i settori e, cosa ancora più incoraggiante, i suoi ordini alle fabbriche sono aumentati del 4,2% su base mensile a settembre, il più alto aumento da dicembre 2023. Tuttavia, questo miglioramento potrebbe essere indebolito se Trump imponesse tariffe aggiuntive sui beni provenienti dall’Europa.
I benchmark azionari europei sono stati contrastanti durante la settimana fino alla chiusura di giovedì. L'Euro Stoxx 600 è sceso dello 0,84%, il DAX tedesco è salito dello 0,56%, il CAC 40 francese è salito dello 0,22%, mentre il FTSE 100 britannico è scivolato dello 0,45% e il FTSE MIB ha perso il 2,48%.
Sul fronte degli utili, le azioni di Novo Nordisk sono crollate al minimo di 10 mesi a seguito di una guidance deludente, nonostante la forte crescita delle vendite del suo farmaco per la perdita di peso, Wegovy. La più grande azienda europea ha visto le sue azioni scendere del 5% questa settimana, segnando un calo del 43% rispetto al suo massimo storico di gennaio.
Per contro, le previsioni di crescita annuale di fatturato e profitti di Siemens Healthineers per l'anno fiscale 2024 hanno soddisfatto le stime, facendo salire le sue azioni del 9% questa settimana.
Nel frattempo, l'euro è crollato rispetto al dollaro USA, oltre a indebolirsi rispetto ad altre valute del G10, suggerendo che la Banca centrale europea (BCE) potrebbe dover accelerare i suoi tagli dei tassi per sostenere la crescita economica della regione. I dazi di Trump potrebbero potenzialmente esacerbare le sfide economiche per l'eurozona, oltre ad avere un impatto sulla Cina, il principale partner commerciale dell'UE.
Nel Regno Unito, la Banca d'Inghilterra ha tagliato i tassi di interesse dello 0,25% come previsto, segnando la seconda riduzione quest'anno. Tuttavia, la decisione ha fatto poco per sollevare i mercati azionari britannici, poiché il governatore Andrew Bailey ha sottolineato la necessità della banca di mantenere un approccio graduale all'allentamento delle politiche. Gli economisti hanno osservato che l'annuncio del ministro delle finanze britannico Rachel Reeve di 40 miliardi di sterline di aumenti delle tasse, insieme ai potenziali dazi di Trump, potrebbe esercitare una pressione al rialzo sull'inflazione.
Wall Street
I mercati azionari statunitensi sono stati sostenuti dalle elezioni statunitensi e dal taglio dei tassi della Fed questa settimana, con l'S&P 500 che ha registrato il miglior rally di sempre in un giorno elettorale e il miglior rialzo nel giorno della Fed nel 2024. L'indice è salito del 4,3% nel corso della settimana finora, raggiungendo un massimo storico per la quarantanovesima sessione di quest'anno. Il Dow Jones Industrial Average è salito del 4% e il Nasdaq è balzato del 5,3%.
La performance di Wall Street riflette il continuo ottimismo degli investitori in un contesto di economia resiliente, politiche fiscali pro-crescita e politica monetaria accomodante.
Nel frattempo, la rotazione settoriale evidenzia i cambiamenti nelle allocazioni dei fondi in base al ciclo economico. I settori in crescita che hanno beneficiato di tagli fiscali e di un sentiment di propensione al rischio, tra cui tecnologia, beni di consumo discrezionali e servizi di comunicazione, sono stati tra i migliori, mentre i settori sensibili ai tassi di interesse, come immobiliare, beni di consumo di base e servizi di pubblica utilità, sono stati inferiori a causa delle aspettative che la Fed potrebbe rallentare i tagli dei tassi.
Questo perché le politiche proposte da Trump, come tagli fiscali, deregolamentazione e tariffe di importazione più elevate, insieme alla vittoria repubblicana al Congresso, potrebbero innescare una riaccensione dell'inflazione in futuro, con una conseguente interruzione all’espansione monetaria ed un successivo rafforzamento del dollaro USA.
Asia-Pacifico
Anche i mercati azionari della regione Asia-Pacifico hanno registrato forti guadagni durante la settimana, con un rally su vasta scala. I mercati azionari della Cina continentale sono stati particolarmente robusti, con l'indice composito SSE in aumento del 6,3% questa settimana, in mezzo all'ottimismo per ulteriori misure di stimolo che dovrebbero essere annunciate alla riunione parlamentare di venerdì. Anche i dati economici cinesi sono stati inaspettatamente forti, con le esportazioni in aumento del 12,7% a ottobre, segnando il più alto aumento in 19 mesi.
Fanno bene pure gli altri mercati regionali, cresciuti su base settimanale e sostenuti dall'ottimismo che circonda la Cina, con l'ASX 200 in rialzo del 2,3%, il Nikkei 225 in crescita del 3,8% e il Kospi in aumento dell'1,26%.
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