Anche le esportazioni e l'occupazione sono state lente, mentre i costi di input sono aumentati, contribuendo ulteriormente al calo della produzione e all’aggravio dei bilanci.
Le stime preliminari per il dato dell'indice dei responsabili degli acquisti manufatturiero – Purchasing Managers’ Index (PMI) – dell'Eurozona HCOB per giugno sono state rivelate venerdì mattina, attestandosi a 45,6, secondo S&P Global. Si è trattato del minimo riscontrato in sei mesi, nonché di un calo notevole rispetto al 47,3 di maggio.
Normalmente, un valore inferiore a 50 indica un periodo di contrazione, viceversa se superiore a tale soglia si parla di espansione (sempre in riferimento all’industria manifatturiera).
Pertanto, giugno è stato il 15° mese consecutivo di contrazione, principalmente a causa del ritardo dei nuovi ordini, dell'occupazione e delle cifre non brillanti delle esportazioni. Diverse aziende hanno anche dovuto affrontare maggiori costi di produzione, mentre i prezzi di vendita sono invece leggermente diminuiti. Proprio questi ultimi, si sono ridotti al ritmo più lento in 14 mesi. Tutto ciò ha impattato negativamente anche il sentiment tra i produttori, notevolmente rivisto come peggiorativo quando si è trattato di focalizzarsi sulle prospettive per i prossimi mesi.
Venerdì mattina è stato pubblicato inoltre l'indice PMI dei servizi dell'Eurozona HCOB, un importante strumento di valutazione della “salute industriale” dell’area UE, attestandosi a 52,6, in calo rispetto ai 53,2 di maggio. Questo, pur essendo il quinto mese consecutivo di espansione, è tuttavia stato comunque il dato più basso degli ultimi tre mesi.
I dati sui servizi, occupazione e crescita
Per quanto riguarda i servizi, i nuovi affari sono aumentati più rapidamente, tuttavia, gli ordini per l'esportazione sono ancora in calo. Pure le assunzioni sono state robuste, con costi di input e prezzi di vendita entrambi in aumento, seppur con un incremento meno marcato inerente il dato dei secondi. In generale, la fiducia delle imprese è però crollata al livello più basso da gennaio 2024.
Parlando dell'indice PMI composito HCOB, il dato di giugno è sceso a 50,8, in calo rispetto ai 52,2 di maggio, e molto al di sotto delle previsioni degli analisti di 52,5. Questo è stato, tuttavia, il quarto mese consecutivo in cui è stata osservata una espansione nell'attività economica privata. Ciò è dovuto principalmente alla crescita nel settore dei servizi che, sebbene su scala minore questo mese, è stata comunque sufficiente a compensare il rallentamento del settore manifatturiero. Su base aggregata, i nuovi ordini sono diminuiti per la prima volta in quattro mesi, principalmente a causa del ritardo della domanda di esportazione e delle aziende che hanno esaurito più rapidamente gli arretrati.
L'occupazione nei settori manifatturiero e dei servizi dell'Eurozona è cresciuta al tasso più basso da marzo 2024, di concerto con l’inflazione, che è scesa al livello più basso registrato nel 2024.
Per quanto concerne le prospettive di crescita economica per quest'anno, la Commissione europea ha affermato nelle sue previsioni economiche della primavera 2024: "Si prevede che la crescita dell'attività economica quest'anno e il prossimo sarà in gran parte guidata da una costante espansione dei consumi privati, poiché la continua crescita dei salari reali e dell'occupazione sostiene un aumento dei redditi disponibili. Una forte propensione al risparmio, tuttavia, frena ancora i consumi privati.
"Al contrario, la crescita degli investimenti sembra attenuarsi. Trascinata verso il basso dal ciclo negativo dell'edilizia residenziale, si prevede che riprenderà solo gradualmente. Sebbene le condizioni di credito siano destinate a migliorare nel corso dell’orizzonte di previsione, i mercati ora si aspettano un percorso leggermente più graduale di tagli dei tassi di interesse rispetto all’inverno”.
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