Il taglio dei tassi BCE sembra più probabile per via di una crescita dell'eurozona rivista al ribasso

Il taglio dei tassi BCE sembra più probabile per via di una crescita dell'eurozona rivista al ribasso

La crescita dell'eurozona per il secondo trimestre è stata rivista al ribasso a seguito della pubblicazione inerente al report del prodotto interno lordo, cresciuto solo di uno 0,2% trimestrale nel secondo quater del 2024, segnando così un rallentamento rispetto ai primi tre mesi dell’anno (in cui era emerso un +0,3%). Dunque, la terza stima di Eurostat ha conseguentemente declassato le aspettative di crescita dell’economia UE.

Comunque sia, gli ultimi dati hanno fatto evidenziato un quadro piuttosto contrastante tra i vari Stati: se la Germania si è contratta e pare si stia avvicinando ad una recessione, la Spagna è stata invece la Nazione più brillante, in quanto ha registrato un forte incremento commerciale.

In ogni caso, se si guarda il complesso Europa, le cifre rilevate segnalano un rallentamento nel ritmo di crescita, anche se su base annua il prodotto interno lordo è aumentato dello 0,6% nell'area dell'euro e dello 0,8% nell'Unione Europea.

Tuttavia, il consensus degli analisti prevede che la BCE taglierà i tassi di 25 punti base in occasione della riunione della prossima settimana.

Differenze osservate tra gli stati membri

Come accennato, ampie disparità sono emerse tra gli stati membri: tra i migliori, oltre alla già citata Penisola Iberica, troviamo la Polonia, in testa con l'1,5% trimestre su trimestre, seguita dalla Grecia (1,1%) e dai Paesi Bassi (1,0%). D'altro canto, i cali più significativi sono stati registrati in Irlanda (-1,0%), Lettonia (-0,9%) e Austria (-0,4%).

Discorso a parte per la Germania, un tempo locomotiva d’Europa e oggi in grande difficoltà poiché, pur con una modesta contrazione (-0,1%), è il Paese che sta subendo le maggiori criticità per vincere la crisi in cui è sprofondata (la sua manifattura è in forte sofferenza da diverso tempo e non si intravedono segnali di ripresa, tanto meno nel breve termine).

A completare il quadro, Italia e Francia hanno registrato una modesta crescita dello 0,2%: non negativa quindi, ma nemmeno così interessante.

Continuando, la spesa per consumi finali delle famiglie è scesa dello 0,1%, le importazioni sono aumentate dello 0,5% e la formazione lorda di capitale fisso è crollata del 2,2%, tutti fattori che hanno agito come freni importanti alla crescita dell'eurozona. La spesa pubblica, in aumento dello 0,6%, e le esportazioni, in incremento dell'1,4%, sono stati i principali fattori positivi. In sintesi, il rallentamento dell'economia apre le porte ai tagli dei tassi della BCE.

"I dati più recenti, come la fiducia dei consumatori e gli indicatori di attività (indice dei responsabili degli acquisti), in particolare per il settore manifatturiero, non sono stati così incoraggianti", ha affermato Piero Cipollone, membro del comitato esecutivo della Banca centrale europea (BCE), in un'intervista con Le Monde all'inizio di questa settimana.

Cipollone ha espresso preoccupazione per il fatto che questi indicatori più deboli rappresentino un rischio per le prospettive di crescita dell'area dell'euro. Ha sottolineato che gli investimenti rimangono lenti, il che indica che le aziende non prevedono una forte ripresa.

Per quanto riguarda l'inflazione, Cipollone ha osservato che le previsioni della BCE indicano che questa tornerà all'obiettivo del 2% nella seconda metà del 2025.

Alla domanda sulla possibilità di un taglio dei tassi di interesse alla riunione del 12 settembre, Cipollone ha affermato: "I dati finora confermano la nostra direzione di marcia e spero che ci consentiranno di continuare a essere meno restrittivi". Come scritto poco sopra, il consenso del mercato indica un taglio dei tassi di 25 punti base durante la prossima riunione della BCE.

La BCE manterrà la flessibilità nelle sue linee guida, afferma Danske Bank

"Ci aspettiamo che Lagarde confermi che la BCE sta entrando nella fase di ridimensionamento, ma non ci aspettiamo un impegno per una tempistica specifica di ulteriori tagli dei tassi", ha scritto Danske Bank in un rapporto giovedì.

La banca prevede che la BCE manterrà un approccio dipendente dai dati, riunione per riunione, mantenendo la flessibilità nelle sue linee guida politiche. Danske prevede anche una piccola revisione al rialzo delle proiezioni dell'inflazione di base, mentre le previsioni sui prezzi dell'energia manterranno probabilmente stabile l'inflazione complessiva.

Eppure, gli analisti della banca avvertono che i mercati finanziari hanno già scontato 60 punti base di tagli della BCE quest'anno e poco più di 100 punti base l'anno prossimo, il che ritengono essere troppo aggressivo. E, purtroppo, sappiamo bene cosa succede nel momento in cui i mercati vengono delusi.

Guardando al futuro, Danske Bank suggerisce inoltre che la riunione del FOMC del 18 settembre sarà fondamentale per la traiettoria a breve termine del tasso di cambio EUR/USD.

"Il rapporto sull'occupazione di agosto consoliderà probabilmente un taglio dei tassi di uno 0,25% da parte della Fed, che potrebbe fornire un certo sostegno ai rendimenti statunitensi e al dollaro", ha aggiunto la banca.

Disclaimer: Il presente articolo ha un puro scopo informativo e non costituisce raccomandazione di investimento. Tutti i diritti riservati.

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