La Presidente BCE Lagarde prevede una strada incerta verso l'inflazione al 2%

La Presidente BCE Lagarde prevede una strada incerta verso l'inflazione al 2%

La presidente della BCE Christine Lagarde ha evidenziato il complesso percorso verso l'obiettivo di inflazione del 2% all'ECB Forum on Central Banking di Sintra, evidenziando così la difficile rotta verso il raggiungimento del target di riduzione al livello del 2% fissato della Banca Centrale Europea.  In particolare, durante il suo discorso di ieri, è emerso che nonostante i recenti tagli dei tassi e i segnali di disinflazione, permangono incertezze che incombono ancora sul panorama economico dell'area euro.

Intervenendo a un panel con la partecipazione anche del presidente della Federal Reserve Jerome Powell, Lagarde ha spiegato la decisione della BCE di tagliare i tassi di 25 punti base a giugno.

"Siamo molto avanti in quel percorso disinflazionistico", ha affermato, osservando che l'obiettivo a medio termine della BCE è a portata di mano, sebbene con alcune fluttuazioni. Le proiezioni più recenti indicano che l'obiettivo del 2% potrebbe essere raggiunto entro l'ultimo trimestre del 2025, con un'oscillazione dello 0,1%.

Tuttavia, Lagarde ha messo in guardia dal supporre una progressione lineare dei tagli dei tassi in futuro. Ha sottolineato che le decisioni successive continueranno a dipendere dai dati: "Non è un percorso prestabilito... è un passo che sarà seguito da un'ulteriore revisione dei dati", ha sottolineato.

Il Presidente della BCE ha poi riconosciuto la resilienza della ripresa dell'Eurozona, in particolare in termini di disoccupazione, ma ha anche sottolineato le sfide.

Sfide nell'inflazione dei servizi

Tra queste ultime, il recente rapporto sull'inflazione per l'Eurozona ha mostrato un calo del tasso principale dal 2,6% al 2,5% a giugno, ma con l'inflazione di fondo e l'inflazione dei servizi che rimangono ancora piuttosto elevate.

"Crediamo ancora che sarà probabilmente una strada difficoltosa fino alla fine del 2024", ha affermato Lagarde, che ha elaborato le complessità alla base dell'inflazione dei servizi, attribuendole in parte agli effetti di ritardo nelle negoziazioni salariali.

"In Europa, gli accordi di contrattazione vengono negoziati non solo su base annuale, ma a volte su base triennale", ha osservato. Questo ritardo ha causato un effetto di recupero per i salari, che non erano stati riadeguati per diversi anni, contribuendo così a costi di servizio più elevati.

Inoltre, Lagarde ha discusso la necessità di un approccio equilibrato all'inflazione, considerando i diversi tassi di inflazione nei beni e nei servizi. "Non abbiamo bisogno di avere servizi al 2% perché i beni manifatturieri sono al di sotto del 2%", ha spiegato, sottolineando l'importanza di comprendere i fattori sottostanti che guidano queste componenti, ed ovviamente anche i vari rapporti che intercorrono tra le categorie sopra citate.

Futuri tagli dei tassi e prospettive economiche

Alla domanda sul potenziale impatto della politica monetaria statunitense sulle decisioni della BCE, ha sottolineato che l'attenzione principale della banca centrale rimane sulle proprie condizioni economiche, ma considera anche l'impatto di molteplici fattori.

In risposta a una domanda sui futuri tagli dei tassi, Lagarde ha evidenziato l'approccio cauto avuto sin ora e che verrà portato avanti. Ha menzionato l'importanza di considerare gli effetti di ricaduta delle politiche monetarie di altre regioni, in particolare degli Stati Uniti. "Ne teniamo conto, ma determiniamo anche la politica monetaria sulla base di ciò che vediamo nella nostra economia", ha specificato.

Guardando al futuro, a Lagarde è stato chiesto del potenziale di un ritorno a tassi di interesse prossimi allo zero. Sebbene lo abbia ritenuto "molto improbabile" nel contesto attuale, ha espresso la speranza che tali discussioni segnalino un ambiente economico stabile senza shock imminenti.

Per quanto riguarda i rischi e le ricadute delle elezioni francesi, Lagarde ha affermato che non commenterà la situazione politica di nessuno degli Stati membri, in particolare quelli che stanno affrontando le elezioni in questo momento. Tuttavia, ha sottolineato che il mandato della BCE sulla stabilità dei prezzi si basa ovviamente sulla stabilità finanziaria e che i decisori politici rimangono attenti all'aumento dei rendimenti obbligazionari francesi.

Affrontando le prospettive economiche più ampie, Lagarde ha sottolineato l'importanza della governance fiscale all'interno dell'Unione europea. Ha elogiato il nuovo quadro fiscale che ha sostituito il Patto di crescita e stabilità, sottolineando la necessità per gli stati membri di controllare il loro debito e concentrarsi sulla produttività e sugli investimenti orientati alla crescita.

La Presidente BCE ha anche toccato l’argomento inerente l'impatto dell'intelligenza artificiale generativa sull'economia, sostenendo quadri normativi per gestirne l'uso e le potenziali implicazioni per la crescita, la produttività e l'inflazione. Ha notato la cauta adozione dell'intelligenza artificiale da parte della banca centrale per l'analisi e la modellazione dei dati, garantendo la protezione dei dati e la supervisione umana.

Nel concludere il suo discorso, Lagarde ha identificato i rischi informatici e le tensioni geopolitiche, in particolare la guerra in corso in Ucraina, come minacce significative per l'economia europea. Quando le è stato chiesto delle prospettive economiche tra un anno, ha previsto con ottimismo un'inflazione bassa prossima al 2% e ha sperato che la disoccupazione rimanga ai minimi storici.

Previsioni ottimistiche che però non hanno avuto impatto favorevole sui mercati.

Disclaimer: Il presente articolo ha un puro scopo informativo e non costituisce raccomandazione di investimento. Tutti i diritti riservati.

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