Le città europee con i CEO più longevi

Le città europee con i CEO più longevi

Uno studio recente di Business Financing UK ha esaminato quali città e paesi nel mondo hanno i CEO più longevi valutando i CV di ben 100.000 di essi. Sette città europee sono nella top 20.

Un buon Chief Executive Officer (CEO) è spesso determinante per il successo di un'azienda. Alcuni di questi hanno trascorso diversi anni nella stessa compagnia, scalando faticosamente i vertici e facendosi apprezzare per il loro impegno a lungo termine nei differenti ruoli dirigenziali; altri invece possono essere selezionati da altre società e messi da subito ai vertici, spesso in virtù delle loro qualità dimostrate nel corso della carriera lavorativa.

Sette città europee sono entrate nella top 20

La città greca di Salonicco è emersa al primo posto, con una permanenza media dei CEO di 9,5 anni.

Dopo essersi scrollate di dosso la crisi del debito del paese nel 2010-2011 in seguito all’emergenza bancaria globale del 2008, le città greche sembrano oggi prosperare. Salonicco è un polo europeo in crescita per la tecnologia, le scienze biologiche e l'imprenditorialità, in competizione con città come Lisbona. La città greca ha attratto sia investitori che aziende.

L'azienda di mobili per l'e-commerce Pakketo, l'azienda mineraria sostenibile EcoResources e la società Web3 Mysten Labs sono tra le startup più popolari che operano a Salonicco. Anche giganti globali come Google, Amazon e Microsoft hanno investito in modo significativo nella città, sotto forma di centri di servizi cloud regionali e altre strutture.

Dal canto suo, Braga in Portogallo è arrivata al terzo posto, con una durata media di permanenza pari 9,2 anni. Nell’ultimo periodo, Braga è emersa come un centro tecnologico e imprenditoriale chiave per il Portogallo settentrionale, nonché per le aziende che vogliono allontanarsi dalla più trafficata Lisbona. Nello studio della Commissione Europea del 2023 sulla qualità della vita nelle città europee, il 98% delle persone intervistate ha concordato che Braga fosse un buon posto in cui vivere. La città sta anche iniziando ad attirare più turismo, grazie anche ad un solido mercato immobiliare.

Spostandosi verso nazioni più “settentrionali”, al quinto posto troviamo Chemnitz in Germania, con CEO che tendono a rimanere in carica per 8,7 anni.

Hereford nel Regno Unito si è classificata al sesto posto, con una media di 8,6 anni. Southend-on-Sea e Stirling, anch’esse in UK, hanno ottenuto rispettivamente l'11° e il 18° posto, con mandati medi di 7,5 anni e 7,3 anni, rispettivamente.

Il nostro Belpaese invece riesce a collocarsi solo al 20esimo posto, con Firenze, dove la durata media del mandato di un CEO si aggira intorno a 7,1 anni.

Cosa rende un CEO di successo?

Un CEO di successo deve avere una visione e una strategia forti, chiare e realizzabili per l'azienda, con traguardi misurabili. Dovranno bilanciare la redditività e gli interessi degli azionisti con la ricerca di un modo sostenibile per sostenere la cultura e i valori dell'azienda.

Un'altra chiave per il successo è concentrarsi sul momento, secondo Laura Alber, la donna CEO più longeva di Fortune 500. Alber è CEO di Williams-Sonoma da maggio 2010.

Ha sottolineato durante il Fortune's Most Powerful Women Summit nel 2023: "Se sei super presente in quello che fai, allora non pensi sempre alla cosa successiva, il che è controintuitivo rispetto a ciò che la maggior parte delle persone ti dice sulle carriere. Se dai il massimo, le persone se ne accorgono, si collegano meglio con te e ottieni di più. Cerco solo di rimanere completamente immerso in quello che faccio, ovvero Williams-Sonoma."

Dato che la situazione economica globale diventa sempre più difficile e competitiva, le richieste per i CEO aumentano. Pertanto, i CEO devono prendersi cura di sé stessi, per evitare esaurimento e stress. Così asserisce Christine Assouad, CEO di Dunkin' Donuts, la quale afferma anche, come riportato dalla Young Presidents' Organisation, che: "Concentrarmi su me stessa è stato molto importante, consentendomi di fare un passo indietro e tornare più forte. Come CEO, dobbiamo accettare che siamo anche umani e dobbiamo assicurarci di stare bene prima di tutto perché altrimenti non possiamo aiutare nessuno. Una cosa che spesso dimentichiamo quando affrontiamo una crisi è che il tuo benessere fisico e mentale e quello dei tuoi team sono ciò che, alla fine, guiderà l'azienda attraverso una riuscita."

Scegliere dall'interno

Anche le assunzioni interne possono fare la differenza nel successo dei CEO. I candidati interni solitamente hanno trascorso diversi anni nella stessa società e conoscono nel dettaglio il core business.

Secondo un rapporto di CEOWORLD Magazine di marzo, la Francia ha la percentuale più alta di CEO promossi internamente, al 79%, seguita dagli Stati Uniti al 77%, dal Messico al 75%, dal Canada al 73% e dal Sudafrica al 70%.

Altri paesi europei che hanno visto una quantità relativamente elevata di promozioni interne di CEO sono stati Norvegia, Svizzera, Irlanda, Danimarca e Belgio.

Sapere quando è il momento di andarsene

Con anni di duro lavoro e successo alle spalle, potrebbe essere allettante rimanere a capo di un'azienda per qualche anno in più. Tuttavia, sapere quando è il momento giusto per andarsene e avere un solido piano di successione sono anche essenziali per il successo di un CEO e per una forte eredità.

David Fubini, ex direttore senior di McKinsey e docente senior alla Harvard Business School, ha affermato sul sito web del college: "Le persone hanno sempre la sensazione di avere un'ultima mossa. È un po' come quando sei uno sciatore che attraversa un campo di gobbe e continui a dire: ‘Ci girerò alla prossima, o alla prossima, o alla prossima’, e prima che tu te ne accorga, sei nei boschi. In realtà, pochissime persone hanno un successo strepitoso per un lungo periodo di tempo, quindi devi trovare un punto di svolta, da cui puoi andartene mentre sei all'apice, non oltre, e la maggior parte delle persone se lo perde. La tua eredità è rafforzata andando via quando le persone ti vogliono di più."

Sicuramente non è lo stesso modo di pensare di Warren Buffett e del compianto Charlie Munger: per loro, il motto “age is just a number” è stato uno stile di vita e ha permesso loro di guidare Berkshire Hathaway verso traguardi inimmaginabili, consentendo anche di pianificare nel dettaglio la loro successione senza alterare la cultura aziendale.

Disclaimer: Il presente articolo ha un puro scopo informativo e non costituisce raccomandazione di investimento. Tutti i diritti riservati.

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