I prezzi delle azioni di numerose aziende farmaceutiche e sanitarie in tutto il mondo sono saliti venerdì, quando l'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha dichiarato l'emergenza sanitaria globale a causa dell'epidemia di Mpox africana, in rapida diffusione in diversi Continenti.
Pertanto, a seguito della previsione di una maggiore domanda di misure vaccinali dirette contro il virus, i titoli delle quotate coinvolte hanno guadagnato molto terreno durante le ultime sessioni di scambi.
Tra queste rientra soprattutto Bavarian Nordic, un produttore di vaccini con sede in Danimarca, il cui vaccino Mpox, JYNNEOS, noto anche con i marchi Imvanes e IMvamune, è già stato approvato sia in Europa che negli USA. Le azioni della società sono aumentate di circa il 17,6% venerdì mattina.
JYNNEOS è uno dei soli due vaccini Mpox approvati dalla Food and Drug Administration (FDA) statunitense ed è anche raccomandato dallo Strategic Advisory Group of Experts on Immunisation (SAGE) dell'OMS.
L'azienda ha recentemente rivelato di avere circa 300.000 dosi di vaccino pronte per la spedizione, con la capacità di produrre circa 10 milioni di dosi di vaccino per i paesi africani entro la fine del prossimo anno.
Anche le azioni del produttore cinese di kit per la rilevazione dei virus Shanghai ZJ Bio-Tech sono aumentate del 7,91% venerdì, mentre i titoli del fornitore giapponese di strumenti medici, Precision System Science, sono incrementate del 5,28%.
Il rialzo coinvolge anche altre aziende farmaceutiche
Altre società del settore sono state leggermente spinte verso l’alto dalla tendenza bullish nonostante non abbiano alcun vaccino Mpox disponibile al momento. Ad esempio, le azioni di AstraZeneca sono aumentate dell'1,36% giovedì alla chiusura del mercato, così come Novo Nordisk ha guadagnato il 2,34%. Sarà in ogni caso necessario capire se questi rialzi saranno più o meno definitivi, tracciando percorsi borsistici di crescita, oppure se al contrario verranno colpiti da prese di profitto speculative, determinando successive perdite.
I titoli “sanitari” hanno già ricevuto per altro una maggiore attenzione nelle ultime settimane, soprattutto in Asia, poiché i casi di COVID-19 sono nuovamente aumentati in diversi paesi, con un impatto anche su alcuni atleti olimpici alle Olimpiadi di Parigi.
Comunque sia, in una dichiarazione sul sito web dell'OMS, il professor Dimie Ogoina ha affermato: "L'attuale impennata di Mpox in alcune parti dell'Africa, insieme alla diffusione di un nuovo ceppo sessualmente trasmissibile del virus del vaiolo delle scimmie, è un'emergenza, non solo per l'Africa, ma per l'intero globo. Mpox, originario dell'Africa, è stato trascurato lì e in seguito ha causato un'epidemia globale nel 2022. È tempo di agire con decisione per impedire che la storia si ripeta".
Il direttore regionale dell'OMS per l'Africa, il dott. Matshidiso Moeti, ha altresì precisato sul medesimo sito web: "Sono già in corso sforzi significativi in stretta collaborazione con comunità e governo, con i nostri team nazionali che lavorano in prima linea per aiutare a rafforzare le misure per frenare l'Mpox. Con la crescente diffusione del virus, stiamo intensificando ulteriormente attraverso un'azione internazionale coordinata per supportare i Paesi per porre fine alle epidemie".
Cosa sappiamo del virus Mpox
Mpox, precedentemente noto come vaiolo delle scimmie, è stato scoperto per la prima volta proprio in questi animali utilizzati nella ricerca in Danimarca nel 1958. Il primo caso umano segnalato è stato un bambino di nove mesi nella Repubblica Democratica del Congo nel 1970. Di recente, Mpox ha visto un'epidemia in numerosi Stati dell’Africa centrale nel 2022-2023.
Ora è emersa una nuova variante, che ha causato la diffusione di casi in Paesi che in precedenza non avevano mai segnalato casi del virus, come Uganda, Kenya, Burundi e Ruanda. L'ultima volta che l'OMS ha dichiarato Mpox un'emergenza di sanità pubblica di interesse internazionale è stato a maggio 2022.
Tuttavia, a quel tempo, il ceppo in questione era molto più lieve, sia da un punto di vista di sintomatologia che di trasmissibilità; ciò ha portato a maggiori preoccupazioni sul fatto che i rischi attuali possano essere superiori con questa nuova variante in rapida diffusione. Si prevede infatti che il continuo aumento dei viaggi internazionali osservato dopo la pandemia possa contribuire alla circolazione e all’incremento del numero di casi a livello globale.
Va infine precisato che, nella gran parte dei casi, i sintomi lamentati dai pazienti sono sovrapponibili a quelli di una classica influenza (febbre, dolori osteomuscolari, tosse, congestione nasale), mentre la trasmissione può avvenire non solo per via sessuale o parenterale ma anche per via aerea tramite le goccioline di Flugge.
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