L'Eurozona registra un calo nei lavori edilizi per via di una domanda debole

L'Eurozona registra un calo nei lavori edilizi per via di una domanda debole

Se la Francia ha registrato il calo più drammatico nell'attività edilizia da gennaio, le aziende tedesche proseguono la loro battaglia per far quadrare i conti, mentre l’Italia deve ancora uscire dal dopo Superbonus 110.

Nel complesso, dunque, il settore edile nell'Eurozona sta soffrendo per la domanda che rimane complessivamente debole e che ha portato a una serie di perdite di posti di lavoro e misure di riduzione dei costi.

Questo secondo un rapporto pubblicato da S&P Global e Hamburg Commercial Bank martedì.

In particolare, l'indice PMI dell'attività totale delle costruzioni, un indicatore destagionalizzato che traccia le variazioni mensili nel settore edile, è arrivato a 41,4 questo luglio, rispetto al 41,8 registrato a giugno scorso.

Il rapporto di martedì mostra però anche segnali di resilienza: la produzione edilizia di questo mese ha accelerato al ritmo più rapido visto da febbraio ad oggi, complice anche una lieve ripresa delle contrattazioni del mercato immobiliare (che spera sempre in un progressivo taglio dei tassi di interesse ad opera delle banche centrali).

Proprio quest’ultimo settore aveva registrato in precedenza la sua riduzione più marcata da aprile 2020, ossia dallo scoppio della pandemia, che aveva poi a sua volta portato a un calo più ripido mese su mese dell'occupazione.

"A luglio, l'attività immobiliare si è dimostrata in lieve ripresa per il primo mese, grazie alle seppur deboli condizioni della domanda; rimane però ancora il pericolo di un altro giro di tagli di posti di lavoro, siccome la situazione occupazionale è peggiorata a luglio e non sembra esserci un recupero netto", ha affermato Norman Liebke, economista presso la Hamburg Commercial Bank, aggiungendo che “Anche l'attività commerciale è peggiorata, ma la flessione nel settore dell'ingegneria civile si è attenuata rispetto a giugno, che si era contratta principalmente a causa della situazione politica della Francia".

Condizioni depresse in tutta l'Eurozona

Il pessimismo è diffuso in Germania, Francia e Italia, secondo il nuovo rapporto.

Grazie ai sussidi governativi (leggasi Superbonus 110), il settore edile italiano aveva precedentemente visto sprazzi di ottimismo. Eppure, la fine improvvisa e retroattiva del programma sopra citato ha invertito la tendenza, lasciando per altro centinaia di cantieri fermi in tutta la Penisola a causa della brusca interruzione in termini di cessione dei crediti.

Infatti, il Superbonus era un programma di incentivi fiscali, per altro criticato per essere altamente inefficiente e dispendioso in termini di bilancio (basti pensare all’enorme deficit pubblico portato da tale misura), che ha cercato di incoraggiare condomìni e unifamiliari a ristrutturare in modo sostenibile le loro abitazioni.

Il rapporto S&P Global e Hamburg Commercial Bank di martedì ha mostrato che luglio ha segnato il quarto mese consecutivo di calo della domanda per il settore edile italiano, periodo proprio coincidente con lo stop dell’erogazione del bonus. In aggiunta, il tasso di declino è accelerato per il secondo mese consecutivo.

In Francia, nel frattempo, l'attività edilizia totale è scesa al livello più basso da gennaio e il tasso di licenziamenti è stato registrato al ritmo più rapido da marzo.

Discorso leggermente in Germania, dove l'attività ha continuato a calare ma se non altro il tasso di declino si è attenuato per il terzo mese consecutivo.

"Nel complesso, il settore edile sta ancora attraversando un periodo difficile [in Germania]", ha affermato il dott. Cyrus de la Rubia, economista capo presso la Hamburg Commercial Bank.

Nonostante ciò, ha suggerito che la ristrutturazione di 40 linee ferroviarie potrebbe dare una spinta all'edilizia civile nel Paese. Il progetto è iniziato a metà luglio e dovrebbe essere completato entro il 2030.

I tagli dei tassi difficilmente forniranno molto sollievo

Guardando al futuro, gli esperti hanno notato che un taglio dei tassi previsto a settembre dalla BCE difficilmente fornirà uno stimolo significativo al settore depresso.

Sicuramente però un costo del denaro più basso può spesso dare una spinta all'attività poiché diventa meno oneroso prendere in prestito una determinata somma e quindi avviare progetti di costruzione.

"Mentre una politica monetaria più accomodante dovrebbe fornire un certo sostegno al settore delle costruzioni nel tempo, sospettiamo che qualsiasi aiuto sarà limitato perché la BCE taglierà gradualmente i tassi di interesse e li manterrà alti rispetto agli standard storici", ha affermato Jack Allen-Reynolds, vicecapo economista dell'eurozona presso Capital Economics.

E ha aggiunto: "È difficile vedere una svolta significativa nel settore quando gli indici PMI mostrano che le aziende stanno subendo forti cali nei nuovi ordini. Riflettendo questa debolezza della domanda, l'indice PMI dell'attività futura è sceso bruscamente, al minimo di sette mesi".

Sulla prospettiva di un taglio dei tassi a settembre, il segretario generale della Confederazione europea dei sindacati, Esther Lynch, ha sostenuto che la BCE ha la "responsabilità di evitare una recessione [...] annunciando un taglio significativo".

"Queste cifre [PMI] mostrano chiaramente come gli alti tassi di interesse stiano strangolando gli investimenti, lasciando le persone senza lavoro e portandoci pericolosamente vicini a una recessione completamente evitabile".

"L'Europa non può permettersi un crollo dell'edilizia in un momento in cui molti paesi soffrono di una grave carenza sia di case che di posti di lavoro qualificati e di buona qualità".

Speriamo che questo monito sia ascoltato anche a Bruxelles.

Disclaimer: Il presente articolo ha un puro scopo informativo e non costituisce raccomandazione di investimento. Tutti i diritti riservati.

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