Dopo un’ottava decisamente volatile, questa settimana gli investitori sposteranno di nuovo la loro attenzione sui principali indicatori delle economie chiave, in particolare i dati sull'inflazione USA, il PIL UE e dati macro cinesi.
Se i giorni scorsi sono stati dominati dalle elezioni presidenziali statunitensi, questa settimana gli operatori si focalizzeranno, a livello globale, sui fondamentali economici.
In particolare, l'indice dei prezzi al consumo (CPI) degli USA è pronto a essere un punto cruciale in grado di influenzare il sentiment del mercato. In Europa, la seconda stima del PIL del terzo trimestre offrirà ulteriori approfondimenti sulla traiettoria economica della regione. Non ultimo, una serie di dati economici cinesi saranno utili per valutare l'efficacia delle misure di stimolo del governo nel tentativo rafforzare la seconda economia più grande del mondo.
Europa
Secondo i dati flash preliminari di Eurostat, il PIL del terzo trimestre destagionalizzato è aumentato dello 0,4% nell'area dell'euro rispetto al trimestre precedente, con un incremento rispetto allo 0,2% del secondo trimestre. Ciò segna il tasso di crescita più forte in due anni, con l'economia tedesca in espansione dello 0,2%, evitando così, almeno probabilmente, una recessione. La crescita è stata registrata anche in Francia e Spagna, indicando che i tassi di interesse più bassi e le imminenti Olimpiadi di Parigi potrebbero aver contribuito all’espansione economica. La seconda stima del PIL dovrebbe pertanto allinearsi alla cifra iniziale.
Nel frattempo, la Germania pubblicherà l'indice di fiducia economica ZEW per novembre, fornendo ulteriori informazioni sulla più grande economia europea. I dati recenti hanno mostrato un miglioramento dell'economia tedesca a ottobre, con l'attività aziendale e gli ordini alle fabbriche che hanno entrambi superato le aspettative. L'indice ZEW è salito infatti a 13,1 a ottobre da 3,6 a settembre a causa dei previsti tassi di interesse più bassi. Il consenso suggerisce che il sentimento economico tedesco continuerà a riprendersi, raggiungendo 13,2.
Eppure, le recenti elezioni negli Stati Uniti potrebbero potenzialmente smorzare la fiducia delle aziende. La Germania pubblicherà anche l'indice finale dei prezzi al consumo (CPI) per ottobre, che probabilmente si allineerà ai dati flash, mostrando un aumento del 2% anno su anno. L'inflazione nell'eurozona è salita al 2,4% a ottobre dall'1,8% di settembre, trainata dall'aumento dei prezzi dei servizi.
Nel Regno Unito, i dati sull'occupazione di settembre saranno attentamente osservati poiché il mercato del lavoro rimane teso. Il tasso di disoccupazione è sceso al 4% nei tre mesi terminati ad agosto, il livello più basso dai tre mesi terminati a gennaio. Si prevede che il tasso salirà al 4,1% nei tre mesi terminati a ottobre. Nel frattempo, la crescita salariale è scesa al 3,8% nello stesso periodo, il livello più basso da novembre 2020. La crescita degli utili aggiustata per l'inflazione si è attestata solo allo 0,9%, il che potrebbe aiutare ad alleviare ulteriormente le pressioni inflazionistiche e spingere la Bank of England ad ulteriori tagli dei tassi alle prossime riunioni.
Stati Uniti
In seguito alle elezioni presidenziali statunitensi, l'attenzione si sposta ora sulla possibilità che i repubblicani controllino sia la Camera che il Senato, consentendo all'amministrazione Trump di attuare le politiche promesse, tra cui tariffe globali e tagli fiscali. Ciò potrebbe contribuire a un'ulteriore volatilità nei mercati globali.
Sul fronte economico, i dati sull'inflazione statunitense di ottobre saranno fondamentali per definire le tendenze del mercato e potrebbero offrire indizi sul futuro percorso dei tassi della Fed. L'indice dei prezzi al consumo (CPI) è stato segnalato al 2,4% anno su anno a settembre, il più basso da febbraio 2021, mentre l'inflazione di fondo è aumentata al 3,3% dal 3,2% del mese precedente.
Le previsioni consensuali suggeriscono che l'inflazione generale potrebbe rimanere stabile al 2,4% a ottobre. La scorsa settimana, la Fed ha effettuato il suo secondo taglio dei tassi dell'anno, sebbene a un ritmo ridotto dello 0,25%.
L'agenda politica di Trump potrebbe aumentare i rischi inflazionistici, spingendo potenzialmente la Fed a mettere in pausa il suo ciclo di allentamento. Tuttavia, il presidente della Fed Jerome Powell ha sottolineato che la banca si concentrerà esclusivamente sulla traiettoria economica senza considerare le potenziali influenze politiche.
L'indice dei prezzi alla produzione (PPI) è un altro importante indicatore di inflazione per gli investitori per valutare le condizioni economiche. L'indice dei prezzi alla produzione è aumentato dell'1,8% anno su anno a settembre, segnando il livello più basso in sette mesi.
Asia-Pacifico
Nella regione Asia-Pacifico, la Cina è pronta a pubblicare i dati economici chiave per ottobre, tra cui cifre sui prezzi delle nuove case, sulla produzione industriale, sulle vendite al dettaglio e sugli investimenti in beni fissi.
I dati di settembre hanno indicato che l'economia cinese è migliorata oltre le aspettative. Con ulteriori misure di stimolo annunciate, l'economia cinese potrebbe sperimentare un'ulteriore ripresa da un prolungato periodo di crescita lenta.
Il consenso suggerisce che questi indicatori chiave potrebbero mostrare un continuo miglioramento a ottobre, con vendite al dettaglio previste in aumento del 3,8% anno su anno, rispetto al 3,2% di settembre. Tuttavia, le tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina potrebbero aumentare ulteriormente se Trump manterrà le sue promesse in materia di dazi e tariffe.
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