Mike Lynch, il magnate della tecnologia che ha combattuto la legge statunitense e ha vinto

Mike Lynch, il magnate della tecnologia che ha combattuto la legge statunitense e ha vinto

Il 59enne co-fondatore della società di software aziendale Autonomy aveva venduto la sua società al gigante tecnologico statunitense Hewlett-Packard nel 2011 per 11,7 miliardi di dollari (10,6 miliardi di euro) e si era trovato in seguito ad affrontare accuse di cospirazione e frode negli Stati Uniti.

Proprio Mike Lynch, proprietario della nave da diporto “Bayesian”, era a bordo dello stesso yacht affondato durante la notte del 19 agosto davanti alla costa di Porticello, in Sicilia.

Il magnate della tecnologia era tornato nel Regno Unito solo a giugno dopo aver trascorso ben 13 mesi a combattere il sistema giudiziario statunitense contro le accuse di cospirazione e frode telematica connesse alla vendita della sua azienda a Hewlett-Packard (HP).

Avrebbe dovuto affrontare fino a 25 anni di prigione se fosse stato dichiarato colpevole, in considerazione della tesi sostenuta dalla controparte secondo cui lui ed il management avrebbero falsificato al rialzo i ricavi di Autonomy, in vista della cessione a HP.

Le accuse sono infatti seguite all’esposto dell’azienda statunitense che affermava come Lynch avesse effettivamente addebitato loro un sovrapprezzo di 5 miliardi di dollari (4,5 miliardi di euro), richiedendo dunque la sua estradizione per essere processato negli Stati Uniti. Lynch si oppose all'estradizione per 12 anni, finché non fu costretto a volare negli Stati Uniti nel maggio 2023 per affrontare le accuse e attendere il processo.

Arresti domiciliari di 13 mesi in California

Di conseguenza, il tycoon britannico fu messo agli arresti domiciliari a San Francisco per ben 13 mesi fino al processo, durato 12 settimane. Con meno dello 0,5% dei casi penali federali negli Stati Uniti che si concludono con un'assoluzione, le probabilità per Lynch non erano certo incoraggianti.

Eppure, Lynch ha sempre insistito di non essere colpevole e ha detto che HP stava cercando di incolparlo per il "rimorso dell’acquirente". In altre parole, ha spiegato, l'azienda si stava pentendo di quanto avesse pagato, ma quella era stata una loro scelta e, ha insistito, non si trattava né di cospirazione né di frode.

La battaglia legale è durata più di un decennio; ha compreso un lungo processo per frode civile nel Regno Unito che ha visto l'assegnazione di danni a HP; e costò a Lynch più di 30 milioni di $ (27,2 milioni di €) ma, il 6 giugno 2024, fu definitivamente scagionato da tutte le 15 accuse.

Il 27 luglio, Lynch rilasciò un'intervista esclusiva al Times, spiegando la sua difesa contro le accuse, il processo in tribunale e i milioni di documenti prodotti come prova. Raccontò di aver insistito per presentarsi sul banco dei testimoni per dimostrare di non essere il "cattivo da pantomima" che i procuratori volevano farlo sembrare.

La decisione si rivelò quella giusta. L'avvocato capo di Lynch, Brian Heberlig, disse nella sua arringa finale: "Questo era il momento del procuratore di andare dritto alla giugulare con le migliori prove che aveva per dimostrare che Mike Lynch era colpevole. Cosa è successo? Ne siete stati testimoni. Ha esaminato una cronologia di documenti, senza fare domande penetranti".

"Ci vuole un salto esponenziale, non giustificato dai fatti, per concludere che Mike ha commesso una frode", disse.

Finalmente autorizzato a tornare nel Regno Unito

Il tycoon, sposato con due figli è stato così libero di tornare a casa. Nella stessa intervista, Danny Fortson del Times, che aveva seguito gli sviluppi sin dall'inizio, scrisse di aver avuto la sensazione che Lynch stesse "emergendo da qualcosa di simile a un'esperienza di pre-morte".

Lynch rispose a riguardo: "È proprio così che l'ho gestita. È bizzarro, ma ora hai una seconda vita. La domanda è: cosa vuoi farne?".

Purtroppo, quella che doveva essere una felice vacanza con familiari ed amici volta (anche) a festeggiare la vittoria della lunga battaglia legale, si è tradotta in una tragedia: al momento, oltre ad un morto, si cercano altri sei dispersi, tra cui lo stesso Lynch, sua figlia di 18 anni e anche Jonathan Bloomer, presidente di Morgan Stanley per l’Europa ed amico del magnate britannico, il quale aveva anche testimoniato in suo favore durante il processo sopra citato.

Ancora indefinite le cause del naufragio, su cui sta indagando la Guardia Costiera e la Procura di Palermo. Tuttavia, dalle prime ricostruzioni, pare che la scorsa notte il mega-yacht, fermo in rada, sia stato colto di sorpresa da una improvvisa tromba d’aria, con violente raffiche di vento ed onde molto alte, che avrebbero determinato la rottura dell’albero maestro (alto 72 metri), comportando un forte rollio della nave; ciò, a sua volta, avrebbe causato un’inclinazione dello scafo tale da permettere di imbarcare grosse quantità di acqua sotto coperta, facendo in tal modo affondare la nave ad una profondità di 50 metri.

Le ricerche di eventuali sopravvissuti sono tutt’ora in corso.

Disclaimer: Il presente articolo ha un puro scopo informativo e non costituisce raccomandazione di investimento. Tutti i diritti riservati.

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