Perché la rielezione di Trump potrebbe colpire l'economia europea per almeno 150 miliardi di euro

Perché la rielezione di Trump potrebbe colpire l'economia europea per almeno 150 miliardi di euro

Una vittoria di Trump potrebbe innescare un colpo dell'1% del PIL all'economia dell'eurozona, con Germania, Italia e Finlandia le più colpite. Le rinnovate richieste della NATO e la potenziale cessazione degli aiuti degli Stati Uniti all'Ucraina potrebbero mettere ulteriormente a dura prova il Vecchio Continente.

Dunque, l’eventuale rielezione di Donald Trump a presidente degli Stati Uniti rappresenta una potenziale problematica per l'economia dell'eurozona, in quanto gli esperti avvertono di un possibile impatto da 150 miliardi di euro, pari a circa l'1% del prodotto interno lordo della regione. Questo dato deriva sia dalle previste ripercussioni commerciali negative, dovute ad una politica USA protezionistica, sia dall'aumento delle spese per la difesa che l’Europa dovrebbe sostenere, in quanto il leader repubblicano, al grido di “America First”, avrebbe intenzione di ridurre il supporto militare all’Ucraina.

Il recente attacco a Butler, in Pennsylvania, dove l'ex presidente Trump ha subito una lesione all'orecchio, ha aumentato le sue probabilità di rielezione. I mercati ora prevedono una possibilità di vittoria di Trump al 71%, un aumento significativo rispetto alle cifre precedenti, mentre il suo avversario, Joe Biden, ha subito un forte calo, con le sue probabilità di vittoria scese al 18% da un picco del 45% appena due mesi fa (complici però in questo senso anche le molteplici gaffe di cui si è reso protagonista il leader democratico nel corso degli anni – da ultimo aver scambiato Zelensky per Putin – ed anche la pessima performance televisiva mostrata nel dibattito con il suo avversario qualche settimana fa, che lo hanno fatto apparire inadeguato agli occhi anche di molti suoi sostenitori).

Crescente incertezza commerciale e impatto economico dei dazi

Gli economisti James Moberly e Sven Jari Stehn di Goldman Sachs hanno lanciato l'allarme per l'imminente incertezza nelle politiche commerciali globali, tracciando parallelismi con la volatilità sperimentata nel 2018 e nel 2019. Sostengono che la posizione commerciale aggressiva di Trump potrebbe riaccendere queste incertezze.

"Trump si è impegnato a imporre una tariffa generalizzata del 10% su tutte le importazioni dagli Stati Uniti, comprese quelle dall'Europa", ha sottolineato Goldman Sachs in una nota recente.

Gli economisti prevedono che l’aumento dell’insicurezza della politica commerciale, che in precedenza aveva ridotto la produzione industriale dell'area dell'euro del 2% proprio nel biennio 2018-19, potrebbe ora comportare un calo dell'1% del prodotto interno lordo dell'UE.

La Germania ne subirà il peso, seguita dall'Italia

Si prevede che la Germania, prima potenza industriale europea e primo partner commerciale degli Stati Uniti, subirà il peso di tali nuove pressioni economiche.

"Stimiamo che gli effetti negativi dell'incertezza della politica commerciale siano maggiori in Germania che altrove nell'area dell'euro, riflettendo la sua maggiore apertura e dipendenza dall'attività industriale", ha spiegato Goldman Sachs. Il rapporto ha evidenziato che il settore industriale tedesco è più vulnerabile alle interruzioni commerciali rispetto ad altre importanti economie dell'Eurozona come la Francia.

Dopo la Germania però, si prevede che Italia e Finlandia saranno rispettivamente il secondo e il terzo paese più colpito, a causa del peso relativamente più elevato dell'attività manifatturiera nelle loro economie. Infatti, secondo uno studio Eurostat pubblicato a febbraio 2024, Germania (157,7 miliardi di euro), Italia (67,3 miliardi di euro) e Irlanda (51,6 miliardi di euro) sono stati i tre maggiori esportatori dell'Unione europea verso gli Stati Uniti nel 2023.

La Germania ha anche mantenuto il più grande surplus commerciale (85,8 miliardi di euro), seguita dall'Italia (42,1 miliardi di euro). Inoltre, nel nostro Paese l’export gioca un ruolo fondamentale non solo per l’attività manufatturiera, ma anche per il settore agroalimentare, di cui gli USA rappresentano uno dei nostri principali clienti.

Pressioni sulla difesa, sulla sicurezza e cambiamenti nelle condizioni finanziarie

Una vittoria di Trump porterebbe probabilmente anche a rinnovate pressioni sulla difesa e sulla sicurezza in Europa. Trump ha costantemente spinto i membri della NATO a rispettare i loro impegni di spesa per la difesa del 2% del PIL. Attualmente, i membri dell'UE spendono circa l'1,75% del PIL per la difesa, il che richiede un aumento dello 0,25% per raggiungere l'obiettivo.

Inoltre, Trump ha indicato che potrebbe cessare gli aiuti militari degli Stati Uniti all'Ucraina, costringendo le nazioni europee a intervenire. Gli Stati Uniti attualmente stanziano circa 40 miliardi di euro all'anno (o lo 0,25% del PIL dell'UE) per il sostegno ucraino. Di conseguenza, soddisfare il requisito di spesa per la difesa del 2% del PIL della NATO e compensare la potenziale riduzione degli aiuti militari degli Stati Uniti potrebbe costare all'UE un ulteriore 0,5% annuale del PIL.

Ulteriori shock economici derivanti dalla potenziale rielezione di Trump includono una maggiore domanda estera degli Stati Uniti dovuta ai tagli fiscali e il rischio di condizioni finanziarie più rigide guidate da un dollaro più forte. Tuttavia, Goldman Sachs ritiene che i benefici di una politica fiscale statunitense più flessibile sarebbero marginali per l'economia europea, con un mero incremento dello 0,1% dell'attività economica.

"Una vittoria di Trump alle elezioni di novembre probabilmente porterebbe a significativi cambiamenti nel mercato finanziario", ha scritto Goldman Sachs.

Riflettendo sulle conseguenze delle elezioni del 2016, i rendimenti a lungo termine sono aumentati, i prezzi delle azioni sono saliti alle stelle e il dollaro si è apprezzato in modo significativo. Nonostante questi movimenti, l'indice delle condizioni finanziarie (FCI) dell'area dell'euro ha subito solo un leggero restringimento, poiché un euro più debole ha controbilanciato tassi di interesse più elevati e spread sovrani più ampi.

In conclusione, la potenziale rielezione di Trump potrebbe avere implicazioni economiche di vasta portata per l'Europa, esacerbando le incertezze commerciali e imponendo nuovi oneri finanziari e di difesa al Vecchio Continente. È comunque altrettanto vero che avere alla guida della prima potenza mondiale un presidente non in grado di svolgere appieno le proprie funzioni (per rispettabilissimi motivi di salute) potrebbe creare allo stesso tempo, seppur in maniera diversa, altrettante incertezze politiche e commerciali su scala globale.

Disclaimer: Il presente articolo ha un puro scopo informativo e non costituisce raccomandazione di investimento. Tutti i diritti riservati.

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