I mercati globali potrebbero continuare a calare anche oggi a causa dell'intensa svendita di titoli blue chip osservata nei giorni scorsi, riguardante in particolare le azioni tecnologiche e dovuta in larga parte ai report degli utili trimestrali che hanno deluso le aspettative degli analisti. Tuttavia, sotto certi aspetti, i mercati europei hanno mostrato movimenti più resilienti rispetto ai loro omologhi statunitensi, considerando che Wall Street ha proseguito sulla scia negativa mentre Germania e UK hanno reagito più positivamente.
Nel frattempo, dall’altra parte del pianeta, le azioni asiatiche hanno subito un duro colpo dal diffuso sentimento di avversione al rischio, che potrebbe portare a un'altra chiusura negativa per la settimana.
Europa
Il forte sell-off registrato specialmente nel settore tech a Wall Street ha avuto ripercussioni sui mercati europei, mentre alcune grandi aziende hanno deluso gli investitori con i loro utili trimestrali. Tuttavia, le azioni in Germania e Regno Unito hanno sovraperformato, potenzialmente perché sono state viste come porti sicuri in mezzo alle turbolenze del mercato statunitense. Su base settimanale, l'Euro Stoxx 600 è sceso dello 0,86%, il CAC 40 è scivolato dell'1,43%, il DAX è salito dello 0,70% e il FTSE 100 è incrementato dello 0,38%.
Gli utili delle maggiori banche dell'Eurozona, tra cui BNP Paribas, Deutsche Bank, Santander e UniCredit, hanno dipinto un quadro misto. Mentre gli alti tassi di interesse hanno continuato a favorire questi grandi istituti di credito, le loro previsioni si sono bloccate a causa delle preoccupazioni economiche. L'indice bancario Stoxx Europe 600 è salito dello 0,46% negli ultimi cinque giorni di negoziazione. Il gruppo portabandiera francese, BNP Paribas, ha riportato utili decisamente superiori alle stime degli analisti, con le sue azioni in rialzo dell'1,85% rispetto alla scorsa settimana. L'utile netto della banca è balzato del 21% rispetto all'anno precedente. I suoi ricavi sui mercati azionari sono aumentati del 58% anno su anno, mentre l'attività al dettaglio è diminuita, con il reddito netto da interessi in calo dell'11%. La Deutsche Bank tedesca ha registrato invece una perdita trimestrale a causa di un accantonamento precedentemente segnalato per l'acquisizione di Postbank e per la forte esposizione agli immobili commerciali. Le sue azioni sono scese dello 0,79% negli ultimi cinque giorni di negoziazione. Anche UniCredit ha registrato una flessione negativa nella giornata di ieri, lasciando sul terreno un 2,69%.
Nei titoli dei beni di consumo di lusso, LVMH ha riportato utili che hanno deluso le aspettative del mercato a causa di un crollo delle vendite in Asia, escluso il Giappone. D'altro canto, Hermes ha resistito ai venti contrari dell'economia globale e ha riportato un balzo del 13% nelle vendite nel secondo trimestre. I risultati hanno mostrato che la domanda da parte di acquirenti facoltosi è rimasta forte nonostante l'indebolimento del potere dei consumatori globali. Tuttavia, le azioni di LVMH e Hermes sono entrambe scivolate per la settimana a causa del sentiment di mercato inasprito, rispettivamente in calo del 6,58% e del 3,04%.
Nel settore tecnologico, le azioni del produttore olandese di apparecchiature per chip, ASML, hanno esteso le perdite settimanali, in calo del 6,58%. Al contrario, SAP è balzata del 6,39% dopo un solido risultato del secondo trimestre. Il colosso tecnologico tedesco ha infatti registrato un fatturato totale di 8,29 miliardi di euro, in crescita del 10% anno su anno, grazie alla sua attività cloud, aumentata del 25% rispetto all'anno precedente.
TotalEnergies ha registrato utili che hanno deluso le aspettative degli analisti con un calo del fatturato del 6% YoY nel secondo trimestre a causa della domanda in riduzione in Europa e dei prezzi più bassi. Le sue azioni sono scese dell'1,78% rispetto alla scorsa settimana.
Nel Regno Unito, AstraZeneca ha registrato utili del secondo trimestre che hanno superato le attese degli analisti. Tuttavia, le sue azioni sono scivolate dopo il risultato poiché gli investitori si aspettavano una performance più forte. Su base settimanale, le azioni della società farmaceutica britannica sono scese del 2,08%.
In termini di valute, l'euro e la sterlina britannica si sono indeboliti rispetto al dollaro USA questa settimana. Il dollaro si è rafforzato dopo il ritiro di Biden dalla corsa presidenziale poiché i mercati hanno scontato una vittoria di Trump alle elezioni. Il sentimento di avversione al rischio ha anche sostenuto il dollaro reale rispetto alle altre principali valute.
Wall Street
I mercati azionari statunitensi si stanno dirigendo verso la terza perdita settimanale consecutiva a causa del crollo tecnologico. I deludenti guadagni di Tesla e Alphabet hanno aumentato la pressione al ribasso sui titoli blue-chip, mentre quelli a piccola capitalizzazione sono stati resilienti, grazie alle crescenti scommesse inerenti al taglio dei tassi di interesse ad opera della Fed, ormai dato per scontato già per settembre. Negli ultimi cinque giorni di negoziazione, il Dow Jones Industrial Average è sceso dello 0,87%, l'S&P 500 dell'1,92%, il Nasdaq Composite è scivolato del 3,08% e il benchmark a piccola capitalizzazione, il Russell 2000, è per contro salito dell'1,67%.
A livello di settore, nove degli undici settori erano in rosso rispetto alla settimana scorsa, con tecnologia, servizi di comunicazione e beni di consumo discrezionali, in testa alle perdite, tutti in calo di oltre il 4% negli ultimi cinque giorni di negoziazione. D'altro canto, i servizi di pubblica utilità e l'assistenza sanitaria hanno sovraperformato, in rialzo dello 0,73% e dello 0,62%.
Le azioni Tesla sono crollate dell'11,63% settimanalmente a causa dei deludenti guadagni del secondo trimestre. Il produttore di auto elettriche ha segnalato un calo nei ricavi delle vendite di automobili per il secondo trimestre consecutivo a causa della domanda indebolita. Alphabet è scesa del 5,6% rispetto alla scorsa settimana poiché i ricavi pubblicitari di YouTube non sono riusciti a soddisfare gli investitori, nonostante abbia pubblicato dei report superiori alle attese.
Anche altre aziende nel gruppo dei Magnifici Sette hanno esteso le perdite, con Microsoft in calo del 5%, Nvidia del 7,28%, Amazon del 2,12%, Meta del 4,72% e Apple del 3%, tutte in un periodo di negoziazione di cinque giorni.
Il dollaro USA si è rafforzato rispetto alle altre valute del gruppo G10, ad eccezione dello yen giapponese. Il sentimento di avversione al rischio ha sostenuto il biglietto verde, ma i trader di valute si aspettano che il Giappone intervenga sul tasso di cambio, e dunque rimangono fiduciosi circa il possibile apprezzamento valutario del Sol Levante. In aggiunta, le valute delle materie prime hanno subito un forte calo a causa della riduzione dei prezzi dei metalli e dell'energia.
Asia Pacifico
I mercati azionari nella regione Asia Pacifico sono in profondo rosso, con i titoli giapponesi in testa alle perdite. Il Nikkei 225 è crollato di oltre il 5%, mentre lo yen giapponese ha continuato a rafforzarsi, salendo di circa il 4,7% rispetto al dollaro USA nelle ultime due settimane, poiché si è abbondantemente previsto che la Bank of Japan potrebbe inasprire la sua politica monetaria già nel breve termine.
I mercati azionari cinesi hanno poi aggravato le perdite a causa di un forte calo delle aziende tecnologiche e delle case automobilistiche del Paese del Dragone, rispecchiando la svendita nei mercati statunitensi. L'indice Hang Seng è sceso al minimo di tre mesi dopo aver perso oltre il 2% questa settimana. Dopo i dati del PIL più deboli del previsto nel secondo trimestre, la Banca popolare cinese ha inaspettatamente abbassato il suo tasso di prestito medio a 1 anno dello 0,2% al 2,3%, il taglio più profondo dei tassi dalla pandemia nel 2020. Ha anche tagliato il tasso di deposito nelle quattro grandi banche per stimolare la spesa dei consumatori.
Vedremo nelle prossime settimane se gli eventi di questa settimana particolarmente negativa saranno stati solo una correzione temporanea oppure l’inizio di un temuto bear market.
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