Il Fondo monetario internazionale (FMI) raccomanda all'Europa di attuare politiche macroeconomiche strategiche, riforme strutturali e maggiori investimenti verdi per affrontare sfide quali la riduzione dei buffer fiscali, l'invecchiamento della popolazione e la bassa crescita della produttività.
Il FMI ha così pubblicato le proprie Dichiarazioni conclusive del 2024 sulle politiche comuni per i paesi membri, evidenziando sia i progressi sia le sfide persistenti che l'economia dell'area dell'euro deve affrontare.
Dopo le interruzioni causate dalla pandemia, lo stop della fornitura di gas della Russia e la guerra in corso in Ucraina, la regione si sta gradualmente riprendendo. I tassi di inflazione si stanno muovendo verso i livelli obiettivo e le banche hanno dimostrato resilienza nel corso dell'aumento dei tassi di interesse.
Tuttavia, persistono sfide significative, come quelle sopra citata, e dunque le raccomandazioni del FMI si concentrano sull'attuazione di politiche macroeconomiche strategiche e riforme strutturali per promuovere crescita e stabilità.
Previsioni economiche e rischi
Il FMI prevede una crescita modesta per il 2024, con un ulteriore rafforzamento nel 2025, trainato da salari reali più elevati e riduzioni dei risparmi delle famiglie.
"L'aumento dei salari reali e una certa riduzione dei risparmi delle famiglie dovrebbero contribuire a una ripresa guidata dai consumi", osserva il FMI.
Eppure, la crescita a lungo termine potrebbe essere ostacolata dalle tendenze demografiche e dalla bassa produttività. Si prevede che l'inflazione raggiungerà i livelli target entro la seconda metà del 2025, aiutata dal precedente inasprimento della politica monetaria e dal calo dei prezzi delle materie prime. Nonostante questa prospettiva positiva, permangono rischi di crescita, in particolare da potenziali shock esterni come tensioni geopolitiche e riduzione della domanda globale.
Il FMI avverte che "la crescita può anche essere inferiore a causa di sviluppi esterni avversi, come l'intensificarsi delle tensioni geopolitiche". Secondo il World Economic Outlook del FMI pubblicato nell'aprile 2024, si prevede che l'area euro registrerà una crescita dell'1,4% nel 2024, con un'inflazione prevista in media intorno al 3%.
Il FMI prevede ulteriori tagli graduali dei tassi
Il FMI consiglia alla Banca centrale europea di allentare gradualmente la sua politica monetaria in base ai dati economici in arrivo, affermando che "un allentamento monetario continuo e graduale farebbe raggiungere un equilibrio tra il mantenimento delle aspettative di inflazione ed evitare una posizione politica eccessivamente restrittiva".
A giugno, Francoforte ha ridotto i suoi principali tassi di interesse di 0,25 punti percentuali. Tuttavia, non si è impegnata ad aumentare ulteriormente i tagli dei tassi, sottolineando un approccio "incontro per incontro" e basato sui dati ottenuti ogni volta.
Ingredienti chiave per la crescita
Aumentare la produttività e raggiungere gli obiettivi climatici sono fondamentali per la salute economica a lungo termine. Il FMI chiede maggiori investimenti nelle tecnologie digitali, riforme amministrative per ridurre le barriere per le aziende e una maggiore flessibilità del mercato del lavoro.
"L'economia europea affronta una bassa crescita della produttività, che sarà sempre più problematica con l'intensificarsi delle tendenze demografiche avverse", avverte il FMI. Un'ulteriore integrazione dei mercati finanziari è essenziale affinché l'Europa raggiunga i suoi obiettivi di sicurezza energetica, mitigazione dei cambiamenti climatici e trasformazione digitale.
Un mercato dei capitali integrato faciliterebbe infatti il finanziamento di progetti innovativi e migliorerebbe l'allocazione dei risparmi all'interno dell'Unione Europea. Il FMI sostiene il "rafforzamento della capacità dell'ESMA di coordinarsi tra le autorità nazionali e una maggiore armonizzazione della supervisione dei mercati finanziari".
Un'altra priorità è il potenziamento del bilancio dell'UE per indirizzare meglio gli investimenti pubblici. Il FMI suggerisce di istituire un Climate and Energy Security Facility (CESF) per affrontare efficacemente le sfide a lungo termine. Questo strumento sosterrebbe gli obiettivi di riduzione delle emissioni dell'UE e faciliterebbe gli investimenti nelle infrastrutture energetiche e nei settori delle tecnologie pulite.
Inoltre, la politica climatica dovrebbe tenere conto degli impatti fiscali, di efficienza, distributivi e transfrontalieri. Il raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni richiede per l’appunto investimenti significativi, la riduzione della dipendenza dai combustibili fossili e l'aumento dell'efficienza energetica per migliorare la competitività. Ciononostante, potrebbero sorgere costi a breve termine, spiega il monito del FMI.
Secondo l'istituzione con sede a Washington, gli Stati membri dovrebbero dare priorità al rafforzamento del mercato unico ed evitare politiche industriali e commerciali distorsive che potrebbero danneggiare l'economia e provocare ritorsioni.
Mercato del lavoro e riforme strutturali
Le politiche del mercato del lavoro dovrebbero mirare a migliorare le competenze, facilitare la ridistribuzione del lavoro e contrastare gli effetti di una forza lavoro in calo. Iniziative come programmi di riqualificazione, riforme dei sussidi di disoccupazione e sostegno alla partecipazione femminile alla forza lavoro sono essenziali.
Il FMI sottolinea infine la necessità di "promuovere la mobilità in tutta l'UE attraverso un più rapido riconoscimento delle qualifiche professionali e una maggiore portabilità delle pensioni e delle prestazioni di sicurezza sociale".
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