Questa settimana è ricca di dati ed eventi economici chiave, tra cui PMI manifatturieri e dei servizi delle principali economie, insieme alle decisioni sui tassi di interesse della Banca nazionale svizzera (SNB) e della Reserve Bank of Australia (RBA).
Dopo una settimana importante di decisioni sui tassi delle banche centrali, gli investitori si concentreranno nuovamente sugli indicatori economici globali. Come annunciato, i riflettori saranno puntati sui PMI manifatturieri flash di settembre delle principali economie.
Inoltre, la Banca nazionale svizzera e la Reserve Bank of Australia comunicheranno le loro decisioni sui tassi di interesse. Dopo il taglio dei tassi formato maxi della Federal Reserve, si prevede che queste decisioni avranno una maggiore influenza sulle rispettive valute e azioni.
Non solo: i prossimi giorni saranno anche la cartina tornasole, dopo l'euforia generalizzata della scorsa settimana (dovuta alla decisione di Powell & Co.), per verificare quanto il buon umore degli investitori sarà duraturo, almeno sul breve-medio periodo.
Europa
S&P Global pubblicherà le stime PMI manifatturiere e dei servizi di settembre per le principali economie della zona euro, con un'attenzione particolare a Francia e Germania.
Infatti, entrambe le nazioni hanno registrato una contrazione dell'attività manifatturiera da luglio 2022, ad eccezione di una breve espansione in Francia a gennaio 2023. Il settore manifatturiero tedesco ha registrato una netta flessione ad agosto, con il PMI sceso a 42,4, il livello più basso da marzo, guidato da forti cali nei nuovi ordini, nell'attività di acquisto e nell'occupazione. La Francia ha rispecchiato una tendenza simile, con il PMI sceso a 43,9 ad agosto da 44 a luglio, segnando la contrazione più ripida da gennaio.
Si prevede che anche il PMI manifatturiero composito dell'eurozona mostrerà un'ulteriore contrazione a settembre, estendendo un calo di due anni, con gli analisti che prevedono una continua debolezza in tutta la regione. Al contrario, i PMI dei servizi nell'eurozona hanno mostrato resilienza, espandendosi da febbraio, in gran parte a causa di un aumento dei nuovi affari.
Mentre il settore dei servizi francese ha registrato una spinta significativa ad agosto, in parte grazie alle Olimpiadi di Parigi, la crescita dei servizi in Germania ha rallentato, mostrando un'espansione più debole. Le previsioni consensuali suggeriscono che i servizi sia in Francia che in Germania, così come nell'eurozona più ampia, continueranno a crescere a settembre.
Inoltre, si prevede che l'indice tedesco ifo Business Climate Index di settembre attirerà una notevole attenzione del mercato. Tra le sfide in corso nel settore della produzione automobilistica e le crescenti incertezze politiche, si prevede che l'indice scenderà ulteriormente a 86,1, in calo rispetto a 86,6 in agosto, segnando il livello più basso da febbraio. Questo calo previsto riflette le crescenti preoccupazioni sulle prospettive economiche della Germania, con l'indebolimento del sentiment aziendale che si aggiunge alle difficoltà economiche del paese.
Il Regno Unito, d'altro canto, ha visto sia il settore manifatturiero che quello dei servizi mantenere una traiettoria espansiva. Il settore manifatturiero è cresciuto per il quarto mese consecutivo, mentre i servizi sono in crescita da novembre 2023.
La decisione della Banca d'Inghilterra di mantenere stabili i tassi di interesse la scorsa settimana, sostenuta dai dati economici britannici resilienti, ha contribuito a sostenere la forza della sterlina britannica, che di recente è salita al massimo di due anni e mezzo rispetto al dollaro USA.
Nel frattempo, si prevede che la Banca nazionale svizzera (BNS) implementerà un terzo taglio consecutivo dei tassi questa settimana. I mercati stanno attualmente valutando una probabilità del 60% di una riduzione dello 0,25% e una probabilità del 40% di un taglio più ampio dello 0,5%.
La BNS è in aggiunta preoccupata per la forza del franco svizzero, dopo il recente taglio della Federal Reserve. Tuttavia, i persistenti prezzi elevati dei servizi rimangono un rischio per l'inflazione, che è aumentata dell'1,1% anno su anno ad agosto.
Stati Uniti
Negli Stati Uniti, le principali pubblicazioni di dati economici questa settimana includeranno i PMI flash di produzione e servizi per settembre, la cifra finale del Prodotto interno lordo (PIL) del secondo trimestre e l'indice delle spese per consumi personali (PCE) per agosto.
Questi indicatori saranno fondamentali nel plasmare il sentiment del mercato, in particolare mentre continuano le discussioni sul fatto che la Federal Reserve manterrà l'attuale ritmo di tagli dei tassi.
Si prevede che l'attività manifatturiera negli Stati Uniti si contrarrà per il terzo mese consecutivo, mentre il PMI dei servizi dovrebbe rimanere in territorio di espansione, sebbene a un ritmo più lento a settembre. Il tasso di crescita del PIL per il secondo trimestre sarà probabilmente rivisto leggermente al ribasso, al 2,9% su base annualizzata, rispetto alla precedente stima del 3%.
Nel complesso, questi dati indicano un indebolimento della crescita economica.
In termini di inflazione, l'indice PCE di luglio è rimasto stabile al 2,5%, con il PCE core al 2,6%, ancora al di sopra dell'obiettivo del 2% della Fed. Tuttavia, si prevede che l'inflazione continuerà ad allentarsi, il che fornirebbe ulteriore supporto alla Federal Reserve per mantenere il suo ciclo di allentamento.
Asia Pacifico
La Reserve Bank of Australia (RBA) è pronta ad annunciare la sua decisione sui tassi di interesse martedì, con l'aspettativa che il tasso rimanga stabile al 4,35%. Mentre molte altre banche centrali hanno iniziato ad allentare le loro politiche monetarie, è improbabile che la RBA segua questa tendenza.
A luglio, i prezzi al consumo in Australia sono aumentati del 3,5%, ben al di sopra dell'obiettivo della RBA del 2%, mantenendo la pressione sulla banca centrale affinché mantenga una posizione più restrittiva. In più, mercoledì l'Australia pubblicherà anche i dati dell'indice dei prezzi al consumo (CPI) per agosto.
Mentre le previsioni consensuali suggeriscono che l'inflazione potrebbe essere scesa al 2,8% anno su anno, non si prevede che ciò influenzi la prossima decisione della RBA, poiché l'inflazione rimane al di sopra dell'obiettivo.
Infine, nulla di particolare rilievo, sul versante dei dati macro, sarà presente questa settimana per quanto riguarda Giappone e Cina.
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