Investire sui mercati finanziari è un percorso che richiede conoscenza, strategia e disciplina. Ogni investitore, che sia alle prime armi o con anni di esperienza alle spalle, deve avere ben chiari alcuni principi fondamentali per navigare con successo in un ambiente in costante evoluzione. In questo articolo, esploreremo cinque aspetti essenziali per un investimento efficace, evitando gli errori più comuni e massimizzando le opportunità di crescita del proprio capitale.
1) Diversificare... ma non troppo!
La diversificazione è uno dei pilastri fondamentali di una strategia di investimento solida. Distribuire il proprio capitale su asset di diversa natura consente di ridurre il rischio specifico legato a un singolo titolo o settore. Tuttavia, se da un lato una buona diversificazione aiuta a bilanciare le performance del portafoglio, dall’altro un’eccessiva frammentazione può portare a inefficienze e costi aggiuntivi.
Infatti, un portafoglio eccessivamente complesso può comportare spese di gestione elevate, difficoltà nel monitoraggio e rischi di sovrapposizione tra strumenti che offrono rendimenti simili (poiché caratterizzati da una composizione con forte grado di correlazione). L’approccio migliore è trovare un equilibrio tra diversificazione e semplicità, selezionando un numero adeguato di strumenti con correlazioni diverse per ottimizzare il rapporto rischio/rendimento.
2) Contenere i costi
Uno degli aspetti spesso trascurati dagli investitori è l’impatto delle commissioni e dei costi di gestione sulle performance a lungo termine. I costi, infatti, possono erodere in modo significativo i rendimenti nel tempo. Per questo motivo, è fondamentale scegliere strumenti efficienti e a basso costo, come ad esempio gli ormai famosi ETF (Exchange Traded Funds), che offrono una gestione passiva con costi decisamente inferiori rispetto ai fondi attivi.
Basti pensare che, mediamente, gli ETF presentano un TER (Total Expense Ratio) intorno allo 0,1-0,2%, rispetto all’1,5% circa dei fondi a gestione attiva. Questa differenza, apparentemente minima, può tradursi in migliaia di euro di risparmio nel corso degli anni. Inoltre, gli ETF offrono trasparenza, liquidità e replicano fedelmente gli indici di riferimento, riducendo il rischio di scelte discrezionali poco efficaci da parte dei gestori.
Altra nota dolente dei fondi attivi è quella delle ulteriori commissioni nascoste che caratterizzano pressoché ogni prodotto di tale tipologia: difatti, commissioni di ingresso, uscita e performance sono di usuale riscontro nei fondi attivi, andando in tal modo ad impattare negativamente sulla performance e facendo salire esponenzialmente le spese per il risparmiatore.
E chi pensa che a maggiori costi corrispondano sempre maggiori rendimenti, nella quasi totalità dei casi si sbaglia: numerose ricerche hanno dimostrato che, in un arco temporale di 10 anni, solo il 5% dei fondi attivi riesce a battere il mercato di riferimento (e gli ETF che lo replicano).
3) Conoscere i rischi
Ogni investimento porta con sé un certo livello di rischio, e comprenderne la natura è essenziale per evitare decisioni affrettate e dettate dall’emotività. I mercati finanziari sono imprevedibili e, sebbene esistano strategie per mitigarne la volatilità, nessuno può prevedere con certezza l’andamento futuro dei prezzi né, tanto meno, il futuro andamento degli strumenti selezionati.
È quindi importante studiare attentamente i prodotti finanziari nei quali si intende investire, valutando la loro volatilità storica, la liquidità e la sensibilità ai fattori macroeconomici. Un buon investitore è colui che riesce a mantenere la lucidità anche nei momenti di turbolenza, evitando di farsi influenzare da oscillazioni di breve termine e mantenendo il focus sugli obiettivi di lungo periodo.
Ma non solo: il rischio di ogni asset deve sempre essere analizzato nella sua totalità. Ciò significa che uno strumento finanziario oltre alla volatilità può portare con sé altri fattori da monitorare anticipatamente, come il rischio di cambio, di credito, di liquidità ecc.
4) Investire sul lungo termine
L’investimento di successo è spesso una questione di pazienza e coerenza. Il mercato è soggetto a cicli di crescita e contrazione, ma storicamente ha sempre premiato gli investitori che hanno mantenuto un orizzonte temporale di lungo periodo. La chiave è costruire un portafoglio solido, adeguato alla propria tolleranza al rischio e ai propri obiettivi finanziari, senza lasciarsi tentare da mode passeggere o strategie speculative di breve respiro.
Rimanere fedeli al proprio piano di investimento ed evitare tentativi di "market timing" – ovvero cercare di prevedere i momenti migliori per entrare o uscire dal mercato – è una strategia vincente. Numerosi studi dimostrano che gli investitori che cercano di anticipare i movimenti di mercato spesso ottengono rendimenti inferiori rispetto a chi mantiene un approccio costante e disciplinato.
Una valida alternativa è rappresentata dagli ormai noti PAC (“Piani di Accumulo”): nati nei lontani anni 60 con il termine di “Dollar Cost Averaging”, prevedono un’allocazione costante nel tempo di una certa somma di capitale ad intervalli di tempo prefissati in uno o più asset finanziari prestabiliti.
E, al fine di massimizzare il rendimento finale, viene spesso giustamente consigliato di reinvestire i proventi derivanti dai propri investimenti in maniera automatica: in questo senso citiamo gli ETF ad accumulazione, che reinvestono per definizione cedole e/o dividendi con l’obiettivo di generare quello che Einstein aveva definito “la magia dell’interesse composto”.
5) Consiglio bonus: Gestire le emozioni
Uno degli aspetti più sottovalutati dell’investimento è la gestione delle emozioni. La paura e l’avidità sono due fattori che possono spingere a decisioni impulsive e poco razionali. La paura porta a vendere nei momenti sbagliati, mentre l’avidità spinge a inseguire rendimenti elevati senza considerare i rischi associati.
Per mitigare l’influenza delle emozioni, è utile definire una strategia di investimento chiara e seguirla con disciplina, rispettando – in anticipo – i propri sentimenti in termini di tolleranza alle perdite. Avere una visione di lungo periodo, evitare di controllare ossessivamente l’andamento del portafoglio e concentrarsi sugli obiettivi prefissati sono azioni fondamentali per ottenere risultati soddisfacenti nel tempo.
A questo proposito, automatizzare gli investimenti può essere di grande aiuto ad ogni singolo risparmiatore.
Conclusioni
Come abbiamo affermato all’inizio dell’articolo, investire con successo richiede preparazione, strategia e disciplina. Warren Buffett l’ha definita un’arte, seppur con basi scientifiche.
Diversificare con intelligenza, contenere i costi, conoscere i rischi, mantenere una visione di lungo termine e gestire le emozioni sono principi fondamentali che ogni investitore dovrebbe seguire. Adottando un approccio razionale e consapevole, è possibile costruire un portafoglio solido e resiliente, capace di generare valore nel tempo.
Disclaimer: Il presente articolo ha un puro scopo informativo e non costituisce raccomandazione di investimento. Tutti i diritti riservati.