Il gruppo bancario italiano ha annunciato di aver acquisito con successo una quota del 9% nella seconda banca tedesca, Commerzbank. L'accordo segna il primo passo del governo di Berlino verso la riduzione delle sue partecipazioni nella banca.
Com’era lecito attendersi, la notizia ha fatto impennare le azioni di Commerzbank, che sono salite del 17% dopo la notizia che l’istituto italiano UniCredit aveva perfezionato l’acquisto di una quota del 9% nella banca tedesca durante la giornata di mercoledì.
Il prezzo di acquisizione è stato di € 13,20 per azione, significativamente più alto del prezzo di mercato di Commerzbank di € 12,60 alla chiusura di martedì.
Le azioni della banca sono salite del 20%, raggiungendo un picco di € 15,22 durante il giorno, prima di ritirarsi per chiudere a € 14,69. La reazione del prezzo indica che gli investitori hanno accolto con favore l'accordo e sono rimasti ottimisti sull'acquisizione della suddetta quota.
UniCredit ha una capitalizzazione di mercato di 59,5 miliardi di euro, mentre Commerzbank è valutata 17,4 miliardi di euro (dati riferiti alla chiusura di mercato di mercoledì). Il governo teutonico compie in tal modo il primo passo per ridurre la propria partecipazione in Commerzbank, che ha fatto seguito al relativo annuncio del 7 settembre scorso.
In effetti, lo Stato deteneva il 16,49% delle azioni di Commerzbank, da quando aveva iniettato 18,2 miliardi di euro per salvare la banca durante la crisi finanziaria globale del 2008.
L'accordo ha ridotto la quota di Berlino al 12%, ma rimane comunque il maggiore azionista di Commerzbank. Il governo ha anche osservato che tale istituto è stato redditizia dal 2021 e che "finora sono stati rimborsati circa 13,15 miliardi di euro".
In una dichiarazione di martedì, Commerzbank ha confermato che il CEO Manfred Knof non cercherà un'estensione del suo contratto quando terminerà alla fine del 2025. Questa notizia è arrivata solo una settimana dopo che il governo tedesco ha annunciato il suo piano di ridurre la sua quota.
UniCredit potrebbe perseguire un'acquisizione completa
In una dichiarazione separata, UniCredit ha affermato: "Il 4,49% è stato acquisito tramite un'offerta di bookbuilding accelerata per conto della Repubblica Federale di Germania, in linea con la sua intenzione di ridurre la sua quota in Commerzbank AG. La rimanente partecipazione è stata acquisita tramite attività di mercato".
Eppure, le ambizioni di UniCredit sembrano non finire qui, come ha anche affermato la banca italiana: "Per mantenere la flessibilità, UniCredit presenterà le pratiche regolamentari per l'autorizzazione a superare potenzialmente il 9,9% di Commerzbank se e quando necessario".
L’intermediario con sede a Milano, che aveva già acquisito HypoVereinsbank nel 2005, ha ampliato la sua presenza in Germania. Gli analisti vedono l'ambizione della banca di acquisire completamente Commerzbank come una mossa chiave per creare una potenza bancaria in territorio tedesco.
Tuttavia, i sindacati tedeschi hanno sollevato preoccupazioni in merito all'accordo, con uno di questi che ha sottolineato come le decisioni finanziarie abbiano un impatto significativo sull'economia del paese e sui posti di lavoro nazionali.
A luglio, UniCredit ha annunciato l'acquisizione della banca digitale belga Aion, un fornitore di servizi bancari basati su cloud, per 370 milioni di euro. A ottobre dell'anno scorso, la banca e Alpha Bank hanno annunciato una fusione delle loro filiali in Romania.
Fusioni e acquisizioni bancarie europee sono destinate a migliorare la competitività globale
Quest'anno le grandi banche europee sono state impegnate in una corsa alle fusioni e alle acquisizioni, poiché i principali istituti di credito mirano a consolidare le loro posizioni nei mercati europei, anche nel tentativo di fronteggiare i colossi statunitensi e cinesi.
Ad esempio, BBVA è in un'offerta ostile per il rivale spagnolo Banco Sabadell, nonostante l'attuale stallo nel processo. BNP Paribas era, ad agosto, in trattative per acquistare il ramo di investimento dell'assicuratore francese AXA, anche se al momento l’operazione è in stand-by.
Questa tendenza è stata sostenuta da diversi leader pro-business, come l'ex presidente francese Emmanuel Macron, che ha espresso sostegno alla Capital Markets Union (CMU), la quale si riferisce a un quadro stabilito dall'Unione Europea per rafforzare la stabilità finanziaria del suo settore bancario e mitigare i rischi di crisi finanziarie (se sei interessato ad approfondire l’argomento puoi leggere il mio articolo “Capital Market Union (CMU): cos’è e cosa potrebbe portare all’Europa?”).
Inoltre, l'attività di M&A bancaria europea è anche favorita dai legislatori dell'UE, in quanto si prevede che aiuti il mercato unico a migliorare la sua competitività globale. A tal proposito, il CEO di UniCredit Andrea Orcel ha detto a Bloomberg che l'Europa ha bisogno di banche con capitalizzazioni di mercato superiori a 100 miliardi di $ (91 miliardi di €) per competere con quelle negli Stati Uniti e in Cina.
E, per concludere rimanendo in tema, sono sempre più insistenti le voci di una progressiva uscita dal capitale di Banca Monte Paschi di Siena da parte dello Stato italiano già entro la fine dell’anno, che, in analogia a Commerzbank – seppur in scenari diversi – era intervenuto per salvare l’istituto dalla crisi di qualche anno fa. Al suo posto potrebbe subentrare Unipol SAI, anche se al momento i vertici del gigante assicurativo hanno smentito questi rumors.
Disclaimer: Il presente articolo ha un puro scopo informativo e non costituisce raccomandazione di investimento. Tutti i diritti riservati.