Riepilogo settimanale: attenuazione incertezze politiche e prova di resilienza dei mercati

Riepilogo settimanale: attenuazione incertezze politiche e prova di resilienza dei mercati

I mercati globali sono rimasti resilienti per tutta la settimana grazie alle crescenti aspettative riguardanti i futuri tagli dei tassi di interesse ad opera delle banche centrali. L'inflazione mensile negli Stati Uniti è stata infatti più fredda del previsto, mentre i mercati europei sono rimbalzati in un contesto di allentamento delle preoccupazioni politiche.

I principali benchmark globali probabilmente chiuderanno la settimana in rialzo. Le incertezze politiche sono diminuite, con i mercati azionari europei che hanno ridotto le perdite iniziali dopo il secondo turno delle elezioni francesi. Wall Street ha esteso poi il suo slancio rialzista prima di ritirarsi giovedì dopo che il paese ha riportato dati sull'inflazione più contenuti del previsto. Anche la maggior parte dei mercati azionari in Asia ha chiuso in rialzo per la settimana. Inoltre, i prezzi dei metalli preziosi hanno registrato forti rimbalzi a causa di un dollaro statunitense indebolito, con oro e argento che sono risaliti verso i loro massimi storici.

Europa

Nonostante un calo iniziale nel mercato azionario europeo, la maggior parte dei benchmark è rimbalzata e potrebbe essere destinata a una chiusura positiva per la settimana. In Francia, è improbabile che nessuno dei due partiti ottenga la maggioranza assoluta, portando a un possibile parlamento in stallo. Ciò potrebbe essere vantaggioso per il sentiment del mercato, poiché né la coalizione di estrema destra né quella di sinistra possono facilmente imporre i propri piani di spesa. Nel Regno Unito, la vittoria schiacciante del partito laburista ha fornito un senso di stabilità, alimentando l'ottimismo del mercato e spingendo la sterlina al massimo di un anno.

Su base settimanale, l'Euro Stoxx 600 è salito dello 0,29%, il CAC 40 è sceso dello 0,63%, il DAX è aumentato dello 0,35%, il FTSE 100 dello 0,24% e il FTSE MIB dell’1,56% (i dati si rifanno al momento di stesura del presente articolo). Mentre i titoli dei beni di consumo di lusso hanno mostrato movimenti resilienti, i titoli dell'energia verde e bancari sono rimasti sotto pressione nei mercati francesi, non aiutati da un contesto governativo non ancora del tutto sistemato. Negli ultimi cinque giorni di contrattazione, LVMH è scivolata dell'1,36%, Hermès è scesa dello 0,61%, TotalEnergies è crollata del 3,23% e BNP Paribas si è contratta del 2,33%.

Una tendenza degna di nota è che le azioni legate all'edilizia del Regno Unito sono state sostenute dall'esito delle elezioni, poiché il partito laburista ha chiesto un aumento dell'offerta di alloggi. Le azioni di Unilever Plc sono salite del 3,02% e le azioni di National Grid sono balzate del 4,40% rispetto alla scorsa settimana.

Tuttavia, le azioni di BP sono crollate dopo che il produttore di petrolio e gas ha avvisato di oneri per svalutazione fino a 2 miliardi di dollari nell'aggiornamento delle contrattazioni del secondo trimestre. Le azioni delle grandi società minerarie sono scese all'inizio della settimana prima di ridurre le perdite nelle giornate successive, poiché un dollaro USA indebolito ha sì favorito l’aumento dei prezzi dei metalli preziosi ma, al contempo, ha determinato una riduzione dei profitti per le società operanti nel settore estrattivo: Rio Tinto è scesa del 2,11% e Glencore Plc dello 0,67% negli ultimi cinque giorni di contrattazione.

Sia l'euro che la sterlina britannica si sono rafforzati rispetto al dollaro statunitense per la terza settimana consecutiva, a causa di una diminuzione del valore della valuta USA in seguito ai dati sull'inflazione più freddi del previsto. Anche l'ottimismo verso l'esito delle elezioni nel Regno Unito ha sollevato la sterlina (se interessato ad approfondire l’argomento, puoi leggere il mio articolo “La sterlina si avvicina al massimo di un mese dopo i risultati delle elezioni nel Regno Unito”).

Wall Street

Wall Street ha visto un brusco ritiro nei principali titoli tecnologici dopo la pubblicazione dell'indice dei prezzi al consumo (CPI) di giugno nella giornata di ieri. Nonostante ciò, comunque, è probabile che i tre principali indici di riferimento chiudano la settimana in positivo, con il Dow Jones Industrial Average in rialzo dello 0,96%, l'S&P 500 in aumento dello 0,31% e il Nasdaq in calo dello 0,35% (ma per avere dati precisi si dovrà attendere la chiusura di oggi).

La presa di profitto potrebbe aver causato il calo delle azioni dei giganti della tecnologia a causa dei fondi che ruotano verso azioni a piccola capitalizzazione, con il Russell 2000 in rialzo del 5% negli ultimi cinque giorni di negoziazione. L'indice dei prezzi al consumo (CPI) di giugno degli Stati Uniti è arrivato al 3% anno su anno (il livello più basso dal 2021), in calo rispetto al 3,3% del mese precedente e più contenuto rispetto alla stima del 3,2%. Questi dati hanno rafforzato significativamente le aspettative che la Fed riduca il tasso di interesse, con la probabilità di un taglio di 25 punti base che è salita all'83,4% dal 70% in un solo giorno.

A livello di settore, nove su undici hanno registrato guadagni rispetto a una settimana fa, con quelli sensibili ai tassi (immobiliare e servizi di pubblica utilità) in testa, in rialzo rispettivamente del 3,8% e del 3,36%. Invece, i settori della tecnologia e dell'energia hanno registrato performance inferiori, in contrazione rispettivamente dello 0,44% e dello 0,88%.

La pressione di vendita è poi emersa nei titoli azionari, con Microsoft in calo dell'1,32%, Nvidia dello 0,69%, Amazon dell'1,28% e Tesla del 2,17%, negli ultimi cinque giorni di negoziazione. Apple ha superato le azioni del gruppo Magnificent Seven, con un aumento del 2,72% nello stesso lasso di tempo, mentre Meta Platforms è leggermente salita registrando un +0,54%.

Gli Stati Uniti entrano oggi nella stagione degli utili del secondo trimestre, con importanti banche, tra cui JPMorgan Chase, Citigroup e Wells Fargo che pubblicheranno i loro dati nel corso della giornata odierna.

Asia Pacifico

La maggior parte dei mercati azionari dell'area Asia Pacifico è pronta per una chiusura positiva per la seconda settimana consecutiva. Il benchmark australiano, l'ASX 200, ha raggiunto un nuovo massimo di 7.965 alle 12:00 ora locale, sostenuto dal sentiment globale di propensione al rischio. I suoi titoli bancari Big Four hanno guidato la carica, con il più grande intermediario, la Commonwealth Bank, in rialzo del 3,6% questa settimana.

Lo yen giapponese si è rafforzato bruscamente in seguito ai dati CPI statunitensi. I trader si aspettavano che la Banca del Giappone intervenisse sul tasso di cambio dopo che lo yen ha raggiunto un nuovo minimo di 38 anni, mentre la Fed potrebbe essere pronta a tagliare il tasso di interesse già a settembre. Giovedì lo yen si è rafforzato dell'1,8% rispetto al dollaro statunitense. I mercati azionari giapponesi sono saliti a un nuovo massimo prima di tagliare i guadagni.

Infine, i mercati azionari cinesi hanno registrato un'impennata dopo che il governo ha annunciato misure per frenare le vendite allo scoperto. Tra le politiche di stimolo in corso imposte da Pechino e l'imminente incontro del Terzo Plenum, l'ottimismo è aumentato e ha sostenuto i mercati regionali. L'indice Hang Seng è balzato di quasi l'1% all'apertura di oggi.

Disclaimer: Il presente articolo ha un puro scopo informativo e non costituisce raccomandazione di investimento. Tutti i diritti riservati.

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